2014-01-11 14:45:04

Iraq: scontri a Falluja e Ramadi, decine di morti nelle ultime settimane


Desta ancora allarme la situazione in Iraq, nelle città di Falluja e Ramadi, contese tra miliziani sunniti del cosiddetto ‘Stato Islamico dell’Iraq e del Levante’ e forze di sicurezza governative. Secondo attivisti della società civile locale, è di 370 vittime il bilancio degli scontri degli ultimi 10 giorni nell’area, una settantina di chilometri a ovest della capitale Baghdad. Più caute le fonti ufficiali, che parlano di 60 morti e quasi 300 feriti. E migliaia di famiglie hanno dovuto lasciare le loro case. Il servizio di Davide Maggiore: RealAudioMP3
Tra le centinaia di morti contati dagli attivisti dell’Organizzazione per la pace e i diritti umani di Al Anbar, 73 sarebbero civili e 21 bambini. I cecchini e il coprifuoco imposto in città, riferiscono le stesse fonti, hanno reso impossibile a molti uscire dalle proprie abitazioni. Chi invece è fuggito – il numero oscilla, a seconda dei conteggi, tra le 13 mila e le 18 mila famiglie – comincia solo ora, lentamente, a far ritorno a casa: molti profughi, però, sono ancora rifugiati in scuole, edifici abbandonati o addirittura tende. E se l’esercito iracheno e i capi tribali suoi alleati hanno ripreso il controllo della maggior parte di Ramadi, dove solo il 10% delle zone finora occupate resterebbe ora in mano ai miliziani qaedisti, a Falluja la situazione è diversa. Nelle scorse ore si è fatta strada l’ipotesi di una trattativa che eviti un attacco delle truppe governative: in caso di successo della mediazione, gli islamisti dovrebbero cedere il controllo della città ad alcuni capi tribali. E l’esecutivo iracheno, guidato dal premier sciita Nouri al-Maliki ha ricevuto nelle stesse ore il sostegno del Consiglio di sicurezza Onu, che ha citato “gli sforzi del governo per garantire la sicurezza della popolazione”, esortando tutti gli iracheni al “dialogo e all’unità nazionale”.







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