2014-01-10 08:11:23

Zambia: appello delle Chiese per una nuova Costituzione più democratica


“La richiesta della popolazione per una nuova costituzione più democratica deve essere accolta. Soluzioni mediocri non saranno accettate”: scrivono così le Chiese cristiane in Zambia, in una dichiarazione pubblicata in occasione dell’inizio del 2014, anno in cui il Paese celebra i cinquant’anni di indipendenza dalla Gran Bretagna. Oltre alla Conferenza episcopale locale, tra i firmatari del documento ci sono l’Associazione delle Chiese cristiane del Paese, la Federazione nazionale evangelica e diverse Ong. Una questione, quella della Costituzione zambiana, davvero annosa: la Carta fondamentale, infatti, è stata rivista già quattro volte dal 1964 perché i successivi governi l’hanno rimodellata di volta in volta per ostacolare l’opposizione e restare in carica più a lungo possibile. “Il 2014 è l’anno della purificazione – si legge ora nella dichiarazione congiunta – Prima di tutto, quindi, i politici devono avere chiaro che la popolazione è perfettamente consapevole di avere la possibilità di cambiare il destino del Paese” e che “si aspetta un risultato positivo”. In secondo luogo, nel momento in cui ci si appresta a celebrare il Giubileo d’Oro della nazione, gli esponenti cristiani mettono in guardia i politici da soluzioni “meramente retoriche” che potrebbero suscitare “una dura reazione da parte degli zambiani”, considerato il fatto che “i governi succedutisi negli anni hanno avuto un atteggiamento antidemocratico, progettando la revisione della Costituzione sempre in modo fallimentare, non incentrata sul popolo”. Inoltre, i vescovi cattolici e gli altri esponenti cristiani puntano il dito contro gli abusi di potere, la tutela degli interessi personali a scapito del bene comune, la mancanza di credibilità portata avanti dalla leadership politica del Paese ed esortano gli zambiani a “non accettare mai più una governance di basso calibro”, ad “insistere per avere una Carta fondamentale più democratica”. “Non lasciamoci intimidire – si legge nella dichiarazione – perché la legge è dalla nostra parte ed il nostro potere, attualmente, è il diritto di parlare liberamente e continuamente”. Infine, i firmatari della nota esortano tutte le Chiese e le parrocchie del Paese a dedicare alcuni minuti, ogni domenica, a riflettere sulla Costituzione per sensibilizzare i fedeli sull’argomento. (I.P.)







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