Usa. Lettera dei vescovi al Senato: promuovere lavoro dignitoso e salario equo
“Considerare attentamente qualsiasi legislazione che possa dare il via al risanamento
dell’economia, promuovendo condizioni di lavoro dignitose ed assicurando salari giusti
ed equi ai lavoratori”: è l’appello lanciato mons. Thomas Wenski, presidente della
Commissione per la giustizia e lo sviluppo umano della Conferenza episcopale statunitense.
In questi giorni, il presule ha inviato una lettera al Senato esprimendo la sua preoccupazione
per la crisi occupazionale che sta attraversando il Paese. “Non scrivo da economista
o da esperto del mercato del lavoro – sottolinea mons. Wenski – ma piuttosto come
un pastore che ogni giorno, in Chiesa, vede le pene e le sofferenze provocate da un’economia
che non produce abbastanza lavoro per tutti”. In questa situazione, continua il presule,
molte famiglie non riescono a “soddisfare i bisogni primari”, sono costrette a “praticare
più lavori oppure, nei casi più disperati, a cercare prestiti dagli usurai”. Ricordando
poi quanto scritto da Giovanni Paolo II nell’Enciclica “Laborem Execerns”, cioè che
“il lavoro è la chiave fondamentale di tutta la questione sociale”, mons. Wenski ribadisce
che “il lavoro dell’uomo ha una sua dignità intrinseca e il giusto salario onora tale
dignità”. E guardando, inoltre, alla dottrina della Chiesa cattolica, mons. Wenski
spiega di non voler parlare di “politiche specifiche”, bensì di voler “offrire i principi
per costruire un’economia giusta e progredire nel bene comune”. In quest’ottica, “un
salario equo permetterà ai singoli individui, alle famiglie, alle comunità, alle parrocchie
e, in sostanza, a tutta la società di svilupparsi sempre più pienamente”. Di qui,
l’appello ad elevare il salario minimo federale, anche in relazione al fatto che esso,
ormai, è destinato non solo ai giovani, ma persino ai loro genitori. Infine, il presule
cita il discorso di Papa Francesco a Cagliari il 22 settembre 2013, durante l’incontro
con il mondo del lavoro: “Un fattore molto importante per la dignità della persona
è proprio il lavoro; perché ci sia un’autentica promozione della persona va garantito
il lavoro. Questo è un compito che appartiene alla società intera”. E sulla scia di
queste parole mons. Wenski insiste che si ritorni a porre la persona umana “al centro
della vita economica”. (A cura di Isabella Piro)