Panama: l’Assemblea dei vescovi invita al voto per le elezioni del 4 maggio
"Nell'ambito del 500.mo anniversario della Chiesa a Panama e della commemorazione
del 50.mo anniversario della "Gesta Patriotica" del 9 gennaio, eventi storici che
hanno plasmato l'identità della nostra nazione, vogliamo presentare la verità del
Vangelo per illuminare la coscienza dei cittadini e dei candidati alle elezioni, mentre
si avvicinano le elezioni del 4 maggio": così inizia il comunicato pubblicato alla
conclusione dell’Assemblea plenaria della Conferenza episcopale del Panama. Questa
assemblea, la numero 199, si è conclusa ieri a Panama ed è stata molto seguita per
l’approssimarsi delle elezioni generali. "La Chiesa non cerca alcuna influenza politica.
Mira semplicemente, come sottolineato da Benedetto XVI, a presentare la verità con
tutta la sua forza morale e la sua esperienza in umanità. Il nostro compito è quello
di formare le coscienze, difendere la giustizia e la verità, per educare alla dignità
individuale e collettiva; costruire il Panama che tutti noi vogliamo e riaffermare
una democrazia più partecipativa e inclusiva", si legge nel documento dei Vescovi
inviato all’agenzia Fides. “Esortiamo i cattolici, gli uomini di buona volontà, soprattutto
i giovani, a partecipare alle prossime elezioni e, guidati dal Vangelo e dai criteri
etici, ad eleggere candidati di provata onestà, sincerità e responsabilità. In 24
anni di democrazia, la Chiesa ha promosso l'adozione di criteri e impegni etici per
eleggere i candidati che formeranno il nuovo governo, attraverso il Patto Etico Elettorale
‘Santa María La Antigua’ - continua il testo -. Con questo si intende che la cittadinanza
deve esercitare, da un lato un voto informato e consapevole, conoscendo le proposte
e i piani dei candidati, tenendo conto dell'etica e del bene comune che dovrebbe guidare
i criteri dell'azione politica, e, dall'altro, una sana vigilanza cittadina”. Il testo
conclude: “Esortiamo le autorità a garantire che i cittadini possano eleggere nuovi
leader in tutta trasparenza, lontani dalle pratiche demagogiche e di pressioni indebite,
come la compra-vendita di voti e l'uso illegale dei beni e dei fondi dello Stato”.
Il documento, firmato da tutti i vescovi, è datato 9 gennaio 2014. (R.P.)