2014-01-10 16:33:06

Le scuole paritarie cattoliche: siamo un vaso di argilla, contributi dello Stato in calo


Le scuole paritarie in allarme. Per il 2014 dallo Stato è previsto un contributo di 492 milioni, in calo rispetto agli anni precedenti quando il finanziamento era di 530 milioni. Per padre Francesco Macrì, presidente della Fidae, la federazione degli istituti d’ispirazione cattolica,“la scuola paritaria – che è il vaso di argilla più debole di tutti – deve subire la situazione di mancati finanziamenti a fronte di una crescita continua di responsabilità e di impegni educativi”. Alessandro Guarasci ha sentito lo stesso padre Macrì:RealAudioMP3

R. - Per l’anno 2014 - quindi questo anno scolastico 2013/2014 – si prevede un fondo di disponibilità di 492 milioni di euro che verranno poi distribuiti sostanzialmente per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria. La scuola secondaria di primo e secondo grado rimangono sostanzialmente escluse, non solo quest’anno ma anche negli anni precedenti. Rispetto all’anno precedente e agli anni precedenti noi abbiamo subito un taglio notevole di diversi milioni di euro.

D. – Tra l’altro questi contributi periodicamente arrivano con un discreto ritardo…

R. – Sono contributi che vengono distribuiti su due capitoli di spesa: un capitolo gestito direttamente dal Ministero dell’istruzione, la cui erogazione è lenta ma più veloce rispetto all’altro capitolo che è di competenza del Ministero dell’istruzione, del Ministero delle finanze, della Conferenza Stato – regioni. Questi tre soggetti prima che firmino i loro rispettivi decreti fanno passare mesi ed una volta firmati i decreti avviene l’erogazione da parte delle regioni le quali hanno un meccanismo estremamente rallentato.

D. – le scuole che decidono di accogliere un portatore d’handicap non hanno alcun sostegno economico dallo Stato…

R. – Mentre 10 anni fa circa c’era almeno un piccolo fondo di copertura delle spese per l’accettazione dei portatori di handicap, questo contributo è andato ad azzerarsi. La scuola paritaria, per certi aspetti, è tenuta ad accogliere il ragazzo portatore di handicap; naturalmente deve garantire una vigilanza, un’assistenza ed un accompagnamento adeguato quindi c’è un corrispettivo di spesa maggiore. Chi copre questa spesa? Naturalmente dovrebbe coprirla la famiglia ma moltissime famiglie non hanno la possibilità economica di affrontare questa ulteriore spesa. In questo caso lo Stato – perché è una questione di natura sociale – dovrebbe intervenire attraverso le Asl, attraverso i comuni, attraverso il Ministero dell’istruzione. Ma con i tagli che questi enti locali ed il Ministero hanno avuto naturalmente ognuno fa “scarica barile”: da una parte la difficoltà; dall’altra c’è la responsabilità civile penale.

D. – Per il 2014 voi vi aspettate, o quanto meno chiedete un cambio di rotta ed in che modo. Insomma, come si può uscire da questa situazione generale?

R. – Noi per il 2014 abbiamo avviato diversi contatti sia con i singoli gruppi parlamentari, sia con le Commissioni parlamentari, sia con i singoli parlamentari, sia con il Ministero dell’Istruzione. Però, la situazione politica generale è quella nota, cioè una situazione di massima precarietà; in più la situazione del bilancio dello Stato è quella nota, quindi di massima difficoltà… Allora, di fronte a questa situazione, la scuola paritaria – che è il vaso di argilla più debole di tutti – deve subire la situazione, cioè la situazione di mancati finanziamenti a fronte di una crescita continua di responsabilità e di impegni educativi.







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