Filippine: milioni di pellegrini per la processione del Nazareno nero
Milioni di pellegrini hanno seguito ieri il cammino della statua del Nazareno Nero
nella capitale Manila. Una massiccia manifestazione di devozione che ha accompagnato
il simulacro, una copia dell’originale, per un percorso di sei chilometri dal centrale
parco Rizal alla basilica di Quiapo dove viene conservata la statua di legno d’ebano
a cui si attribuiscono poteri miracolosi. Per l’occasione sono state chiuse un gran
numero di scuole e la polizia è stata chiamata in forze a gestire il traffico e a
garantire la sicurezza dei partecipanti, convenuti su Manila da tutto il Paese. 10
milioni, secondo le stime ufficiali, un milione più dello scorso anno, a piedi nudi
per imitare il cammino di Gesù sul Golgota, hanno accompagnato l’immagine di Cristo,
portata nel Paese dagli spagnoli dal loro vicereame messicano il 31 maggio 1606. Almeno
300 i partecipanti che sono dovuti ricorrere ai servizi d’emergenza. La manifestazione
acquista un’importanza particolare oggi, a due mesi dalla devastazione portata sulle
Filippine centrali dal super-tifone Haiyan. Per gli 8.000 tra morti e dispersi ma
anche per i sopravvissuti, si è chiesta l’intercessione del Nazareno Nero, sopravvissuto
all’incendio del galeone nella traversata da Acapulco a Manila. L'arcivescovo di Manila,
il card. Luis Antonio Tagle, ha celebrato una Messa prima della partenza della processione.
All'omelia - riferisce l'agenzia AsiaNews - il porporato si è soffermato sul compito
dei cattolici nella società, sottolineando che non è sufficiente la semplice devozione
per proclamare l'amore di Dio. "Trovo molto grave - ha affermato - scoprire che atti
di cui dovremmo vergognarci vengano commessi con orgoglio. Ad esempio, spesso rubiamo
senza provare rimorso, mentre dovremmo avere vergogna di un tale atto". Per il presule
non bisogna invece avere paura e timore "di proclamare al mondo che siamo stati amati
da Cristo e che noi amiamo". Tuttavia, per l'arcivescovo di Manila "percorrere il
sentiero di Cristo non significa semplicemente seguire le sue orme", ma occorre lasciare
che "i suoi insegnamenti e il suo esempio diventino parte dello standard di vita di
ogni fedele". "Non possiamo seguire Gesù se le nostre menti sono sempre piene di avidità
di denaro, a maggior ragione , se le truffe e gli abusi sono il modo con cui ci rapportiamo
ai nostri fratelli". Ricordando il valore della preghiera, molto sentita dai filippini,
il card. Tagle si è soffermato sul significato di questo gesto che è nato soprattutto
per fare memoria di Dio e delle sofferenze delle persone. "Se preghiamo veramente
- ha sottolineato - se siamo veramente uniti con il Signore, noi non dimentichiamo
i nostri fratelli e sorelle". "Infatti ci stiamo lentamente dimenticando delle persone
colpite dagli scontri di Zamboanga fra le forze del governo ed i ribelli moro. Il
presule ha spiegato che senza pregare si possono scordare le vittime del terremoto
di Bohole delle altre tragedie che sono ancora vive nella memoria dei fedeli. "Fino
a quando - ha continuato - potremo ricordare le vittime del tifone Haiyan". "Coloro
che non scordano Dio non dimenticheranno nemmeno loro". (R.P.)