2014-01-08 14:35:17

Depenalizzazione cannabis. Federazione comunità terapeutiche: costi sociali enormi


Si riapre in Italia il dibattito sulla depenalizzazione della cannabis, dopo la proposta antiproibizionista dell’assessore leghista lombardo, Gianni Fava, e la presentazione di un disegno di legge da parte del senatore del Pd, Luigi Manconi. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

La legalizzazione della cannabis torna nel dibattito politico. Il proibizionismo – afferma Nichi Vendola, presidente nazionale di Sel – “è manna dal cielo per i trafficanti”. Per il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri (Forza Italia), si tratta invece di vecchie questioni che “l’evidenza scientifica e il buon senso avrebbero dovuto definitivamente chiudere”. Contrario alla depenalizzazione della marijuana anche il segretario del Pd, Matteo Renzi, che esorta però a rivedere la legge Fini-Giovanardi e a reintrodurre “la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti”.

I favorevoli alla legalizzazione della cannabis sottolineano che la fine del proibizionismo sarebbe un duro colpo per la criminalità organizzata e porterebbe otto miliardi euro all’anno nelle casse dello Stato. Il dibattito sulla depenalizzazione si è riaperto, in varie zone del mondo, dopo i recenti provvedimenti presi da diversi Stati americani e dall’Uruguay, diventato il primo Paese ad aver legalizzato la produzione e la vendita della marijuana. I derivati della cannabis non provocherebbero, inoltre, effetti particolarmente nocivi per la salute e potrebbero anche essere usati per applicazioni terapeutiche.

Per i contrari alla legalizzazione della cannabis, si tratta invece di una sostanza altamente nociva. Sul sito del Ministero della salute si ricorda, in particolare, che i derivati della cannabis “danneggiano l'apparato respiratorio e quello immunitario”. Causano inoltre l'aumento del battito cardiaco e mal di testa, “influiscono sulla memoria e sulla capacità di concentrazione”. L'assunzione in dosi elevate può inoltre comportare “l'insorgere di paranoie e manie di persecuzione”. La legalizzazione della cannabis – sottolinea Marco Cafiero, consigliere della Federazione italiana delle comunità terapeutiche – non è una soluzione:

R. – È un modo per abbassare la guardia sul problema, in nome di altri problemi che sono legati al sovraffollamento carcerario, a una criminalizzazione del consumatore.

D. – C’è dunque chi chiede di depenalizzare la marijuana e chi, come il segretario del Pd, Matteo Renzi, chiede di rivedere l’equiparazione tra droghe leggere e droghe pesanti introdotta con la legge Fini-Giovanardi…

R. – Io cerco sempre di non banalizzare mai nel dire che, necessariamente, il consumo di sostanze leggere porta inevitabilmente al consumo di sostanze pesanti. Però, sicuramente, stiamo parlando di una sostanza che non produce alcun effetto positivo, ma altera le coscienze e, in qualche modo, riduce l’aspetto valoriale sotteso a uno stile di vita sano.

D. – Il dibattito si è riaperto dopo le recenti decisioni dell’Uruguay e di alcuni Stati degli Usa, che hanno legalizzato la vendita della cannabis…

R. – Io esprimo una certa cautela, non tanto nel censurare il comportamento di altri Stati, ma quanto nell’attuare una politica del genere su un nostro territorio che è totalmente diverso per cultura e per problematiche. Il costo sociale che comporterebbe un provvedimento del genere avrebbe sicuramente un effetto distruttivo ed economicamente pesante per la società.







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