Tasse: è caos sulla casa. Oggi per i Comuni l'aumento della Tasi
Revisione del sistema fiscale, in particolare sugli immobili. E’ una delle priorità
che il governo Letta ha ritrovato sul tavolo alla ripresa dei lavori del nuovo anno.
Ma sulla casa regna ancora la confusione totale, in relazione sia alle aliquote comunali
sia alle scadenze. Cambiamenti in arrivo probabilmente già da oggi con la riunione
di maggioranza al Senato sul decreto Imu- Bankitalia. Intanto, non convincono le rassicurazioni
del ministro dell’Economia, Saccomanni, sul calo delle tasse a partire da quest’anno.
Il servizio di Gabriella Ceraso:
“Saccomanni
non si rende conto della crisi del Paese”, tuona l’opposizione. “Speriamo che le sue
promesse siano vere!”, ribattono cauti Confindustria e sindacati; mentre Confcommercio
stamani avverte: “La pressione fiscale nel 2013 - dice - ha segnato il record del
44,3% e non calerà per quest’anno, serve più coraggio per riavviare la crescita”.
Di uno scossone necessario per l’Italia parla anche Luigi Campiglio, docente
di Economia politica alla Cattolica di Milano:
“Lo scossone ha una sola
parola: ripresa economica e lavoro! Se noi alcune grandezze macroeconomiche le mettiamo
davanti al lavoro, il risultato finale - e ce lo hanno dimostrato questi ultimi tre
anni - è che noi abbiamo meno consumi, meno occupazione… Allora senza uno scossone
di ripresa, noi non abbiamo i soldi per pagare”.
Intanto, ci si aggroviglia
ancora sulla questione casa e tasse ed è un vero rebus. Entro il 24 gennaio andrebbero
versate la maggiorazione sulla Tares 2013 e la Mini Imu. Dovrebbe, invece, slittare
a giugno la prima rata della Iuc, cioè Tari e Tasi. Su quest’ultima si attende l’aggravio
delle aliquote da parte dei Comuni per riuscire a ripristinare le detrazioni per famiglie
numerose e redditi bassi. Sono ancora queste, infatti, le fasce penalizzate in un
sistema fiscale che non va, come sostiene ancora Luigi Campiglio:
“Per quanto
riguarda le famiglie ci sono stati aumenti con uno scarso, quasi nullo, criterio di
equità. Quando si chiedono sacrifici, soprattutto in una economia in forte crisi come
la nostra, l’equità è il criterio di base. Oramai le imposte sulla casa sono quasi
sull’ordine del 2 per cento del Pil. E qui la questione dell’equità diventa ancora
più forte, perché se io tasso un patrimonio, il criterio può essere anche accettabile
se il patrimonio si accompagna ad un reddito; se le imposte su un patrimonio non si
accompagnano al reddito, allora la questione diventa molto più delicata!”.
Se
non ci sarà un vero adeguamento del sistema alle esigenze territoriali, il Paese -
su cui grava ala spada di Damocle anche del Fiscal Compact, aggiunge Campiglio
- rischia il tracollo.