Egitto: i copti ortodossi festeggiano un Natale "blindato", ma senza violenze
I copti ortodossi egiziani hanno festeggiato ieri il Natale fra la speranza "di una
nuova vita" data dalla nascita di Gesù e la paura di attacchi da parte degli estremisti
islamici. Lunedì sera migliaia di persone hanno partecipato alla tradizionale veglia
nella cattedrale di Abasseya (Il Cairo), presieduta dal patriarca Tawadros II. Dopo
gli scontri di lunedì fra polizia e Fratelli Musulmani costati la vita a 13 persone
e l'arresto di alcuni terroristi che stavano preparando un serie di attacchi contro
le chiese cristiane, l'esercito - riferisce l'agenzia AsiaNews - ha aumentato le misure
di sicurezza rispetto agli scorsi anni. Al Cairo le strade intorno agli edifici religiosi
sono chiuse e la polizia controlla l'afflusso di fedeli con posti di blocco e metal
detector. Secondo molti fedeli l'impegno delle autorità per la sicurezza dei cristiani
ha creato un clima diverso rispetto agli anni passati. Nel suo messaggio di Natale
il patriarca della Chiesa copta-ortodossa ha ricordato il significato della visita
dei magi a Gesù che venuti dall'oriente hanno offerto al Bambino doni da re. Per il
patriarca questi doni rappresentano la vita dell'uomo "caratterizzata dall'oro, dall'incenso
e dalla mirra". "Questo - ha spiegato - vuol dire che ognuno di noi, nella sua vita
ha giorni d'oro, giorni d'incenso e giorni di mirra". Ringraziando vescovi, sacerdoti,
diaconi e laici per il loro impegno per la Chiesa Tawadros ha affermato che la "nascita
del nostro Signore Gesù Cristo dona a noi, speranza, coraggio e una nuova vita". La
calma vigile del Cairo nel resto del Paese è però stata oscurata da alcuni attacchi
contro i cristiani nell'Alto Egitto. Lunedì a Ezbet Treks, nella provincia di Qena
(Alto Egitto), un gruppo di estremisti ha lanciato pietre contro le case copti e bruciato
uno dei loro negozi. A scatenare l'assalto è stata una controversia sull'affitto di
un locale. Mons. Kyrillos, vescovo di Nag Hammadi sottolinea che le forze di sicurezza
sono riuscite a contenere le tensioni e il commissario di polizia Nag Hammadi Mahmoud
Moawad ha convocato una riunione con i musulmani del villaggio, per raccogliere informazioni
sui fatti e arrestare i colpevoli. (R.P.)