Epifania. P. Perrella: i Magi seppero armonizzare le esigenze della mente con quelle
del cuore
"Seguendo una luce essi ricercano la Luce". E' una delle tante espressioni
con le quali Papa Francesco si è riferito ieri mattina, nella Messa per l'Epifania
all'esperienza dei Magi in viaggio verso Betlemme. Federico Piana ha chiesto
un commento sul senso spirituale della solennità, al mariologo, padre Salvatore
Perrella:
R. - L’Epifania
manifesta che Cristo è luce del mondo, salvezza per tutti i popoli. Nell’Epifania
emerge anche la figura dei cosiddetti Magi, che possiamo ritenere oggi “cercatori
di Dio”. Uomini di pura intelligenza ma anche uomini di pura concretezza che sanno
sposare, abbinare, armonizzare sia l’esigenza della ragione, sia l’esigenza del cuore.
La loro ragione ed il loro cuore erano finalizzati alla ricerca del volto di Dio.
Il volto di Dio l’hanno trovato seguendo il simbolo della stella, che è uno dei segni
cosmici ma anche uno dei più potenti segni e simboli religiosi. Questo è il significato
sostanziale dell’Epifania: festa della luce, festa dell’identità di Cristo come Salvatore
di tutti i popoli.
D. - Oggi, cosa rappresenta per noi l’Epifania, cosa rappresentano
questi doni che i Re Magi portano al Signore…
R. - Qui dovremmo un po’ purificare
il lato leggendario per andare al lato spirituale, se non mistico dell’Epifania: non
erano re, non erano tre, ma sicuramente erano persone che venivano dall’Oriente, persone
che dedicarono tutta la vita alla ricerca della verità. Verità vista come luce per
l’uomo. Questa verità - mediante questi inestricabili disegni di Dio - l’hanno trovata
nel Bambino di Nazareth. Le stesse letture bibliche di questa giornata pongono insieme
il testo di Isaia 60 e il testo del Vangelo di Matteo in cui si richiamano questi
tre simboli: l’oro, simbolo della regalità, della signoria, l’incenso, simbolo esplicativo
della divinità, e la mirra, simbolo esplicativo della passione, della sofferenza,
della morte. In senso profetico, i Magi vedono in questo Bambino tutto il mistero
del Messia: il Messia divino, il Messia regale, il Messia servo sofferente di Dio.
D.
- Come possiamo noi vivere bene oggi questa solennità, per non sprecarla ovviamente…
R.
- Noi non dobbiamo sprecare le feste cristiane. Le feste cristiane sono sempre un’opportunità
per ripensare la fede e viverla con grande attualità. La figura dei Magi è figura
dell’uomo in ricerca, in ricerca di una verità che non è effimera ma di una verità
che è luce. Quindi, oggi noi abbiamo due simboli fondamentali: il simbolo della stella,
che è il segno cosmico - di tutta la creazione che converge nel Figlio di Dio e Figlio
di Maria - e il simbolo della parola. Non possiamo sprecare la parola di Dio che ci
attesta che Gesù è veramente la gloria di Dio e anche meta della nostra adorazione.
Noi non possiamo cercare Dio solo episodicamente. Chi cerca Dio e lo trova in Cristo,
si ferma presso di Lui, lo adora come Dio e lo accoglie come Profeta e come parola
del Dio vivente.