Siria. Il vescovo caldeo di Aleppo: “A Ginevra 2 si prenda atto che la Siria non è
la Libia”
“I partecipanti alla Conferenza di Ginevra 2 dovranno partire rispettando i connotati
propri della Nazione siriana”. Così il vescovo di Aleppo dei caldei Antoine Audo descrive
l'unico approccio che può assicurare risultati concreti alla prossima Conferenza internazionale
di Pace sulla Siria in programma a Montreux, in Svizzera, il prossimo 22 gennaio.
“Noi riteniamo che si deve rispettare il Paese con i suoi problemi, sostenerlo nel
suo cammino progressivo verso la giustizia e la libertà” aggiunge il vescovo caldeo
“piuttosto che approfittare delle sue debolezze per tentare di annientarlo. Come uomini
di Chiesa, è questa la prospettiva con cui guardiamo al presente e al futuro della
Siria. E ci chiediamo a cosa e a chi serve il tentativo di distruggere un Paese che
era stabile e custodiva anche tesori di civiltà. Forse qualcuno pensava che la Siria
fosse come la Libia, che fosse facile cambiare il regime dall'esterno, magari per
interessi economici. Come si è visto, si trattava di congetture fallaci”. Il vescovo
Audo - riporta l'agenzia Fides - esprime riconoscenza “per quello che sta facendo
Papa Francesco in favore della pace. Ho saputo che nei prossimi giorni ci sarà in
Vaticano una giornata di studio sulla tragedia del popolo siriano. Anche da lì verranno
elementi di riflessione che potranno essere utili alla Conferenza di Ginevra 2”. (R.P.)