Rifiuti tossici campani. I vescovi: dramma umanitario. Don Patriciello: il dl va migliorato
"L'attenzione resta altissima, e il presidente Napolitano segue costantemente la problematica
della Terra dei fuochi''. A dirlo è il capo della task force del Viminale per
l'emergenza rifiuti tossici in Campania, dopo la lettera inviata dal capo dello Stato,
a don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano attivo nel contrasto al fenomeno che
sta devastando l’economia e colpendo la salute di molta della popolazione campana.
"Un vero dramma umanitario, occorre fare presto", ribadiscono in una lettera-appello
il cardinale arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, e i vescovi delle diocesi della
"Terra dei fuochi". Oggi, alla Camera, il Coordinamento del Comitato dei Fuochi riferirà
sul decreto approvato il mese scorso. Il servizio di Gabriella Ceraso:
Il presidente
Napolitano scrive a don Maurizio Patriciello parole importanti come il decreto varato
a inizio dicembre dall’esecutivo: sono i primi passi che sottolineano la necessità
di vigilare e di impegnarsi costantemente su un problema - più che trentennale - che
non è solo campano, ma nazionale e che non riguarda lo smaltimento dei rifiuti quotidiani,
ma bensì quello illegale dei rifiuti industriali. E’ questa la prima distinzione da
fare e da ribadire, per centrare il problema, dice il parroco di Caivano, e su questo
il decreto è carente. Don Maurizio Patriciello:
“Che vadano ad arrestare
chi appicca il fuoco in campagna è una grande cosa, visto che fino a poco tempo fa
c’era solo una piccola multa da pagare. Ma se non si chiedono cosa stia appiccando
questa persona e da dove venga… E’ là allora che arriviamo a un sistema industriale
che vive e opera in regime di evasione fiscale. Bisogna allora andare incontro e non
rovinare certamente quel poco che c’è. La camorra nostrana ha le sue colpe: quelli
non vogliono bene a nessuno, non amano nessuno. Ma la camorra nostrana ha lavorato
in questo modo di fare industria”.
Il Quirinale dice di volere essere
informato sulle esigenze e le istanze della popolazione, che lo stesso don Maurizio
sta raccogliendo, ma che non sono positive:
“Sfiducia. Persone che non
credono più a niente e a nessuno. Io questo l’ho detto mille volte al Senato, alla
Camera e anche a Bruxelles: fate attenzione, perché non c’è niente di peggio di un
popolo che ormai non crede più a nessuno. E la cosa è veramente complessa, perché
riguarda l’economia, riguarda l’ambiente, riguarda la politica, riguarda la coscienza,
riguarda la mafia, la camorra, che ancora fa tanta paura. E’ facile dire, come qualcuno
ogni tanto si ricorda di dire: 'Siete stati anche voi omertosi'. Guardate che non
è omertà: è paura. Proprio paura. Più lo Stato è distante e più la camorra diventa
forte”.
Intanto, martedì alla Camera proprio il Coordinamento del Comitato
dei fuochi e altre rappresentanze civili campane in audizione presenteranno spunti
e richieste sul testo legislativo. Primo punto, la richiesta di un nuovo regime fiscale
e più attenzione al mondo del lavoro, per evitare risparmi sullo smaltimento dei rifiuti
industriali. Poi, un monitoraggio serio delle conseguenze sulla salute del fenomeno
"rifiuti tossici" e nessun risarcimento, bensì giustizia regionale, come ci spiega
Antonio Marfella del Coordinamento fuochi:
“La Campania è la regione
più giovane d’Italia e quella più colpita da questo disastro ambientale, che per una
impropria e fuorilegge ripartizione del fondo sanitario nazionale è quella che ha
a testa 70 euro in meno di ripartizione del fondo. E’ veramente vergognoso”.
Ma
la gente campana, nonostante tutto sta riuscendo a trasformare il dolore in ricchezza
e testimonianza. Tante le campagne nelle scuole, tra i medici, e poi l’azione delle
donne campane, anche quelle che hanno poco ancora da vivere, ma che non si arrendono
all’idea che cambiare si può. Ancora Antonio Marfella:
“Abbiamo al Pascale
le nostre giovani ammalate di cancro, che si sono esposte, non certo per volontà estetica,
ma per sottolineare il problema, all’interno di un calendario, che le ritrae bellissime.
Il tutto è finalizzato alla consapevolezza del danno ambientale. Stanno dando un grande
esempio di civiltà e di coraggio”.