2014-01-04 14:59:04

L'Aibi: a Messina la famiglia più accogliente del 2013


Caterina e Antonino Vinci, messinesi, sono per Aibi, Amici dei Bambini, ente che si occupa di adozioni e affidi, la famiglia più accogliente del 2013. Dopo la strage di Lampedusa, nella quale il 3 ottobre scorso persero la vita 366 profughi, Antonino e Caterina, 34 anni lui, 30 lei, hanno aderito con slancio all’appello dell’associazione, nell’ambito del progetto di affido di minori stranieri non accompagnati, grazie all’accordo sottoscritto con le amministrazioni comunali di Lampedusa e Messina. Così da qualche giorno hanno accolto nella loro casa, dove vivono con il figlio adottivo, un bimbo congolese di due anni, Haamid, un diciassettenne somalo. “Abbiamo sentito la necessità di impegnarci in prima persona – ha detto Antonio - e senza troppo riflettere abbiamo dato la nostra disponibilità”. Quando è partito il progetto di affido dei minori non accompagnati, spiega una nota dell’associazione, i signori Vinci hanno chiesto di accogliere un bambino che non avesse più di otto anni. “Con il trascorrere dei giorni – spiega Antonio - ci siamo resi conto che quel paletto non aveva senso. E così ci siamo semplicemente fidati dell’associazione e abbiamo aperto le porte ad Haamid”. Haamid è il maggiore di cinque fratelli, in casa nessuno ha un lavoro fisso e lui sa che cercare un’occupazione è il suo primo dovere, anche se ai suoi ospiti ha chiesto di poter studiare: ha voglia di imparare l’italiano. “Ci ha messo una settimana per convincersi a tirar fuori la roba da una borsa che non perdeva mai di vista – racconta Antonio - Haamid mangia pochissimo. Abbiamo come l’impressione che pratichi una sorta di solidarietà con la sua famiglia, che di cibo ne ha poco. E’ educato e profondamente rispettoso”. “Ci ha fatto invecchiare di colpo – aggiunge scherzando - ci chiama mamma e papà. Ma va bene così”. Per dialogare Antonino e Haamid passano ore davanti al computer: il ragazzo parla un po’ di inglese e così per capirsi spesso ricorrono ai dizionari di traduzione sul web. Per fortuna, anche nell’era di internet accogliere, sorridere e abbracciarsi restano un linguaggio universale che non ha bisogno di interpreti. “Questi giovani così innamorati - commenta Marco Griffini, presidente di Ai.Bi - hanno adottato un bimbo e con slancio si sono imbarcati in un nuovo progetto di accoglienza. Sono l’Italia migliore, quella che l’integrazione interculturale e interetnica la fa senza proclami, giorno per giorno, dentro casa”. Alla famiglia sarà inviata in omaggio un’icona in lamina d’oro realizzata a mano dalla suore Benedettine del monastero Mater Ecclesiae di San Giulio, isola circondata dalle acque del lago d’Orta. Per dare subito un aiuto concreto a chi vive questa situazione di estrema difficoltà, dal 13 gennaio al 2 febbraio 2014, Ai.Bi. lancia una campagna tramite sms, invitando a donare 2 euro tramite rete mobile e 2 o 5 euro da rete fissa. La campagna si inserisce nell’ambito di una serie di attività già avviate da Ai.Bi. in risposta al dramma dei "viaggi della speranza": l’associazione ha già allestito a Lampedusa e ad Agrigento due sportelli informativi per accompagnare, sostenere e indirizzare le famiglie che si sono messe a disposizione per l’affido. A Messina è inoltre attivo un centro di pronta accoglienza per minori non accompagnati, gestito da educatori specializzati in stretta collaborazione con la rete regionale di famiglie.(A cura di Alessandra Zaffiro)







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