L'Aibi: a Messina la famiglia più accogliente del 2013
Caterina e Antonino Vinci, messinesi, sono per Aibi, Amici dei Bambini, ente che si
occupa di adozioni e affidi, la famiglia più accogliente del 2013. Dopo la strage
di Lampedusa, nella quale il 3 ottobre scorso persero la vita 366 profughi, Antonino
e Caterina, 34 anni lui, 30 lei, hanno aderito con slancio all’appello dell’associazione,
nell’ambito del progetto di affido di minori stranieri non accompagnati, grazie all’accordo
sottoscritto con le amministrazioni comunali di Lampedusa e Messina. Così da qualche
giorno hanno accolto nella loro casa, dove vivono con il figlio adottivo, un bimbo
congolese di due anni, Haamid, un diciassettenne somalo. “Abbiamo sentito la necessità
di impegnarci in prima persona – ha detto Antonio - e senza troppo riflettere abbiamo
dato la nostra disponibilità”. Quando è partito il progetto di affido dei minori non
accompagnati, spiega una nota dell’associazione, i signori Vinci hanno chiesto di
accogliere un bambino che non avesse più di otto anni. “Con il trascorrere dei giorni
– spiega Antonio - ci siamo resi conto che quel paletto non aveva senso. E così ci
siamo semplicemente fidati dell’associazione e abbiamo aperto le porte ad Haamid”.
Haamid è il maggiore di cinque fratelli, in casa nessuno ha un lavoro fisso e lui
sa che cercare un’occupazione è il suo primo dovere, anche se ai suoi ospiti ha chiesto
di poter studiare: ha voglia di imparare l’italiano. “Ci ha messo una settimana per
convincersi a tirar fuori la roba da una borsa che non perdeva mai di vista – racconta
Antonio - Haamid mangia pochissimo. Abbiamo come l’impressione che pratichi una sorta
di solidarietà con la sua famiglia, che di cibo ne ha poco. E’ educato e profondamente
rispettoso”. “Ci ha fatto invecchiare di colpo – aggiunge scherzando - ci chiama mamma
e papà. Ma va bene così”. Per dialogare Antonino e Haamid passano ore davanti al computer:
il ragazzo parla un po’ di inglese e così per capirsi spesso ricorrono ai dizionari
di traduzione sul web. Per fortuna, anche nell’era di internet accogliere, sorridere
e abbracciarsi restano un linguaggio universale che non ha bisogno di interpreti.
“Questi giovani così innamorati - commenta Marco Griffini, presidente di Ai.Bi - hanno
adottato un bimbo e con slancio si sono imbarcati in un nuovo progetto di accoglienza.
Sono l’Italia migliore, quella che l’integrazione interculturale e interetnica la
fa senza proclami, giorno per giorno, dentro casa”. Alla famiglia sarà inviata in
omaggio un’icona in lamina d’oro realizzata a mano dalla suore Benedettine del monastero
Mater Ecclesiae di San Giulio, isola circondata dalle acque del lago d’Orta. Per dare
subito un aiuto concreto a chi vive questa situazione di estrema difficoltà, dal 13
gennaio al 2 febbraio 2014, Ai.Bi. lancia una campagna tramite sms, invitando a donare
2 euro tramite rete mobile e 2 o 5 euro da rete fissa. La campagna si inserisce nell’ambito
di una serie di attività già avviate da Ai.Bi. in risposta al dramma dei "viaggi della
speranza": l’associazione ha già allestito a Lampedusa e ad Agrigento due sportelli
informativi per accompagnare, sostenere e indirizzare le famiglie che si sono messe
a disposizione per l’affido. A Messina è inoltre attivo un centro di pronta accoglienza
per minori non accompagnati, gestito da educatori specializzati in stretta collaborazione
con la rete regionale di famiglie.(A cura di Alessandra Zaffiro)