2014-01-03 14:46:50

India, barbara uccisione di una dodicenne. Mons. Machado: la vita dei poveri non conta nulla


Non accennano ad affievolirsi dolore, sgomento e orrore in India per la morte di una bambina di dodici anni che dopo aver subito per due volte violenza fisica nell’ottobre scorso è stata nuovamente attaccata giorni fa dai suoi aggressori che l’hanno poi data alle fiamme. Da New Delhi, Maurizio Salvi:RealAudioMP3

Ogni giorno dallo scorso 31 dicembre, quando la bambina ha cessato di vivere, manifestazioni di protesta e denuncia si sono svolte a Kolkata, la vecchia Calcutta capitale del West Bengala, ed anche a New Delhi. Va detto che il 2013 è stato un altro anno orribile per le donne indiane colpite quasi quotidianamente da episodi di violenza. Cercando di correre ai ripari per questa emergenza, il governo indiano ha inasprito le pene per i colpevoli di violenze sessuali e adottato una serie di misure protettive per le potenziali vittime, che però a nulla sono servite nel caso della giovane di Kolkata. Commentando l’accaduto Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, ha detto che questo ennesimo episodio indica che “è necessario intervenire per cambiare con urgenza la mentalità verso il bambino, le ragazza e le donne e porre fine a questi crimini brutali”.

“Una notizia drammatica e inaccettabile” così mons. Felix Machado, presidente dell’Ufficio per il dialogo e l’ecumenismo della Conferenza episcopale indiana, sul caso della bambina uccisa. Massimiliano Menichetti lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. - È un caso veramente tragico! È inaccettabile che una vita venga tolta in questo modo! Sono troppi questi casi, e mi dispiace che l’essere umano agisca come gli animali.

D. - L’Unicef parla di più di 30 mila crimini commessi contro i minori tra i 5 e i 18 anni in India nel 2011- inizio 2012. Come è possibile, in che contesto avvengono questi crimini?

R. - Per vari motivi. Qualche volta le persone pensano che la legge sia nelle loro mani, che la vita dei poveri non conti niente e quindi possono controllarla. Un altro motivo è la mancanza di una crescita umana; c’è questo relativismo morale.

D. - Quindi il problema è culturale?

R. - È anche culturale, poi c’è la mancanza di educazione, il conflitto tra gruppi etnici, il sistema delle caste, cioè il castismo … I fattori possono essere molteplici. Quest’anno abbiamo parlato tanto; anche i giornali, la televisione hanno denunciato questi casi, ma nonostante questo, la violenza continua; in questo momento c’è frustrazione. Ma come possono continuare queste cose, malgrado l’elevata coscienza di questi tempi? L’anno scorso ne abbiamo parlato tanto, abbiamo denunciato le violenze e malgrado tutto questo, le violenze continuano.

D. - Il governo indiano ha inasprito le pene per i colpevoli di violenze sessuali, però sono norme che non hanno avuto un esito …

R. - Il governo aveva dichiarato la pena di morte per queste persone. In quanto cattolico, è inaccettabile togliere la vita ad una persona qualunque sia il motivo, non è giusto! Ma, nonostante questa pena, queste persone non hanno paura di compiere violenze, perché pensano che nessuno possa fargli nulla. E qui entra in ballo il castismo.

D. - Cioè la divisione in caste…

R. - Sì, perché chi appartiene alla casta alta, pensa di avere il potere completo sugli esseri umani che appartengono alla casta inferiore. Questa è la mentalità, questo castismo che rimane.

D. - Che cosa fa la Chiesa in questo contesto e che cosa bisognerebbe fare?

R. - La Chiesa parla sempre della dignità della persona umana. Dio ti ha dato la legge morale! Noi vogliamo dare sempre una formazione a coloro che si trovano nelle nostre scuole, nei nostri ospedali, nelle nostre chiese. Diciamo sempre questo: Gesù ama ogni essere umano, ha dato il suo sangue per ogni essere umano! Dobbiamo veramente rispettare ogni vita. Una volta ho detto che alla base di tutto c’è questo: in questa società, cosiddetta “secolare”, abbiamo perso il rispetto per ogni essere umano! Non abbiamo mantenuto questo rispetto! La Chiesa continua a parlare della sacralità della vita umana. Bisogna sempre difendere la dignità di ogni essere umano, dal concepimento fino alla morte!







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