Immigrazione: soccorsi nel canale di Sicilia oltre mille migranti
Oltre mille migranti sono stati salvati venerdì notte nel Canale di Sicilia dalle
unità della Marina militare. L’operazione di salvataggio più rilevante è stata effettuata
a sud di Lampedusa, dove sono stati soccorsi quattro natanti con a bordo 823 persone.
Il servizio di Filippo Passantino:
Riprendono i
viaggi della speranza dalle coste nordafricane. La scorsa notte, le unità della Marina
militare e gli elicotteri del dispositivo "Mare Nostrum" sono intervenuti nel Mediterraneo
per le prime operazioni di salvataggio del 2014. Gli interventi sono stati effettuati
a sud di Lampedusa. Nella serata di ieri, sono stati messi in salvo 233 migranti,
che erano a bordo di un’imbarcazione di una decina di metri. Altro intervento nella
notte, quando i mezzi aeronavali hanno soccorso 823 persone a bordo di quattro natanti,
come racconta il contrammiraglio Francesco Sollitto, comandante del 29.mo Gruppo
Navale:
R. – Erano molto provati. Le condizioni del mare, seppur in miglioramento,
erano ancora piuttosto severe. Quando li ho visti arrivare a bordo, alcuni di questi
barcollavano ed erano molto infreddoliti. Sicuramente perché, soprattutto coloro che
provengono dalla regione sub-sahariani, non hanno abiti per affrontare l’inverno e
tantomeno una navigazione. E’ stato soccorso un barcone che è risultato, da diverse
ore, alla deriva: su questa imbarcazione, su cui è intervenuta la nave anfibia San
Marco, c’erano ben 136 migranti. Ma soprattutto erano famiglie, famiglie in cui c’erano
mamme e bambini. Per l’esattezza, si parla di 23 donne e 46 bambini, molti dei quali
erano in tenera età. Erano veramente infreddoliti e molto, ma molto timorosi ed è
stato un intervento veramente delicato, perché si è dovuto affrontare con molta calma,
attenzione e determinazione, perché l’imbarcazione fatiscente poteva veramente volgere
al peggio tutto l’evento.
D. – Da quali Paesi provengono?
R. – Su questa
imbarcazione, nello specifico, c’erano siriani, alcuni pakistani e marocchini soprattutto.
Mentre negli altri interventi – perché nel corso della notte ce ne sono stati ben
cinque – si è trattato di uomini provenienti principalmente dal Mali e da tutti i
Paesi della Regione sub-sahariana, quindi Nigeria, Senegal…
D. – Attualmente,
i profughi che sono stati recuperati dove si trovano e dove saranno trasferiti?
R.
– I profughi sono stati tratti in salvo da diverse unità: è intervenuto il pattugliatore
Sirio, la corvetta Urania, che ha fatto ben due interventi, la nave anfibia San Marco,
come avevo detto. In questo momento li stiamo raccogliendo a bordo del San Marco.
L’operazione contiamo di concluderla nel primo pomeriggio. Nel primo pomeriggio di
domani, saranno trasferiti al Porto di Augusta.