2014-01-03 14:32:18

Cresce la paura dopo l'attentato di Beirut. Mons. Hobeika: è scontro sunnita-sciita


Un appello all’unità di tutte le parti in Libano e la preoccupazione per “l’escalation di violenza negli ultimi mesi”. Questo il commento del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon dopo l’attentato che giovedì a Beirut Sud – roccaforte del partito sciita Hezbollah - ha provocato 5 morti e 77 feriti. Per una testimonianza, Davide Maggiore ha raggiunto telefonicamente nel Paese mons. Mansour Hobeika, vescovo di Zahle dei Maroniti:RealAudioMP3

R. – C’è dappertutto una grande inquietudine, in tutte le confessioni, sia tra i musulmani che tra i cristiani, perché si teme che queste autobombe possano ripetersi, forse come avviene in Iraq. Le forze di polizia non hanno la possibilità di sorvegliare tutte le strade e tutte le auto. Dunque è una situazione che porta molta inquietudine tra i cristiani, ma anche tra i musulmani, sia sciiti che sunniti.

D. – Quindi tutto il Paese è inquieto?

R. – E’ una ripercussione dei fatti militari della Siria. Gli sciiti del Libano sono attivi nella guerra in Siria contro i sunniti: questo fatto si fa sentire anche in Libano, con una guerriglia sunnita-sciita. Questa è la causa delle inquietudini!

D. – Lei ci descrive una situazione che è molto legata a quello che sta accadendo in Siria: quindi bisogna, prima di tutto, trovare la pace in Siria?

R. – Esatto! Rimane comunque la speranza che le referenze internazionali – diciamo gli Stati Uniti e l’Europa – possano, anche attraverso le loro ambasciate in Libano, fare qualcosa in favore della pace. Finora abbiamo notato che sono stati desiderosi di mantenere la pace in Libano e senz’altro hanno fatto molto. Speriamo ora che continuino a fare del loro meglio, anche tramite l’Iran e l’Arabia Saudita, che sono entrambe influenti in Libano. Questi due Paesi possono influire nei due campi, quello sunnita e quello sciita, in Libano in favore della pace. Questo è quello che speriamo! Adesso abbiamo un governo provvisorio e non riusciamo a fare un nuovo governo e prossimamente – tra circa 4 mesi – avremo anche le elezioni presidenziali: tutto questo però non sta avanzando bene e non siamo sicuri che saremo in grado di fare questi due passi importanti.

D. – Le vorrei chiedere se c’è un messaggio che lei, come vescovo e come pastore, vuole far passare attraverso i microfoni della Radio Vaticana, rivolgendosi a chi ci ascolta...

R. – Un messaggio di speranza nella Provvidenza e di speranza anche nei valori religiosi, sia musulmani che cristiani: ci sono dei valori che devono portare ad una certa intesa tra le due religioni. L’intesa ancora più urgente è quella tra sciiti e sunniti! Noi facciamo del nostro meglio per mettere in evidenza questa speranza nell’avvenire, altrimenti perderemmo la fiducia! Continuiamo a sperare e ad operare in questo senso, dicendo che questo estremismo non serve a costruire un avvenire buono per nessuno: l’estremismo è inutile anche gli stessi estremisti! Solo i valori positivi costruiscono l’avvenire!

Ultimo aggiornamento: 4 gennaio







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