Bangladesh: manifestazioni pro e contro il governo. La capitale Dhaka isolata
Dhaka resta isolata da forze di polizia e militari che bloccano le vie di comunicazione
che la collegano al resto del Paese. Una mossa con cui il governo di Sheikh Hasina
Waheed cerca di controllare le proteste dell’opposizine che domenica aveva dichiarato
un’imponente Marcia per la democrazia che doveva essere il punto culminante finora
di azioni in corso da molte settimane nel tentativo di costringere il governo provvisorio
a non procedere verso le elezioni previste per il 5 gennaio. I 1200 arresti preventivi
e il timore di nuove vittime dopo le 276 registrata all’inizio del 2013 per le proteste
e la repressione - riferisce l'agenzia Misna - hanno fatto sostanzialmente fallire
le manifestazioni di piazza, insieme a uno stretto controllo delle forze di sicurezza.
A alzare ulteriormente i toni tra le fazioni filo e anti-governative, anche la comunicazione
di ieri, durante una catena umana organizzata a Dhaka per mostrare sostegno alla premier
da parte del partito di governo, la Lega Awami, che tra gli obiettivi della leader
dell’opposizione parlamentare, Khaleda Zia, vi sarebbe un nuovo nome per il Paese.
In un discorso tenuto sulla centralissima Bangabhandu Avenue, il responsabile dell’informazione
del partito ha ricordato l’impegno di Khaleda Zia a cambiare il nome dell’attuale
distretto di Gopalganj, da cui ella proviene, solo un passo – secondo il portavoce
– verso una ridenominazione dell’intero Paese. Una mossa che cade in un clima di acceso
nazionalismo, rinfocolato dalle dure sentenze, anche alla pena capitale, comminate
dall’inizio dell’anno a numerosi leader dell’opposizone, laici o affiliati all’islamista
Jamaat-e-Islami, per la loro partecipazione ai movimenti collaborazionisti con il
Pakistan durante la breve ma sanguinosa guerra di liberazione del 1971. Le contro-manifestazioni
di iniziativa governativa di ieri, ufficialmente promosse dai 22 movimenti dell’Allanza
per il sostegno alla Lega Awami, sono state organizzate per “contrastare l’anarchia”
che per il governo è risultato delle azioni dei 18 gruppi raccolti attorno al principale
partito d’opposizione quello Nazionalista del Bangladesh. Khaleda Zia, leader del
partito e avversaria storica della premier in carica, resta agli arresti domiciliari
e ieri è stata visitata dall’ambasciatore britannico in Bangladesh, Robert Gibson.
(R.P.)