2014: l'Onu lo dedica alle Aziende agricole familiari
Sono 500 milioni le aziende agricole a conduzione familiare. Una realtà importante
nei Paesi industrializzati come nel Terzo Mondo. A queste realtà produttive l’Onu
ha dedicato l’Anno Internazionale 2014, mettendo in luce l’enorme potenzialità degli
agricoltori nella lotta alla fame e nella tutela dell’ambiente. Alessandro Guarasci:
Un modello produttivo
a dimensione umana, che in qualche modo fa da contraltare alle grandi multinazionali.
Le aziende agricole a conduzione familiare ogni giorno sfamano miliardi di esseri
umani. In tanti Paesi del Terzo Mondo rappresentano l’80% del totale delle imprese
di questo settore. E poi sono una realtà fondamentale in molte nazionali occidentali,
in primo luogo in Italia. Per la Fao vanno tutelate garantendo l’accesso alla terra,
all’acqua e al credito. Giorgio Mercuri, presidente di Fedagri-Confcooperative.
“Non
dimentichiamo che negli anni le risorse diminuiranno, e su questo aspetto dobbiamo
stare attenti anche al buon utilizzo dell’acqua. Credo che tanto si sia già fatto.
Nel mondo occidentale già si utilizzano – ormai da anni – i cosiddetti impianti a
goccia, che sono quelli a risparmio idrico; altrettanto, però, si deve ancora fare
e credo che la ricerca ci debba mettere anche del suo. Rispetto all’accesso al credito,
qui invece le difficoltà cambiano da Paese a Paese: sicuramente, l’Italia insieme
ai Paesi del Terzo Mondo, è quella che soffre di più. Negli ultimi anni, soprattutto
le banche dedicano sempre meno risorse alla famiglia coltivatrice: non tanto all’impresa
agroalimentare, ma alla famiglia coltivatrice. Questo perché negli anni si è visto
che questo settore ha sempre maggiori difficoltà, e quindi le banche ritengono che
non sia un settore nel quale investire. Questo è un grande problema al quale dobbiamo
sicuramente mettere mano, ma la politica ci deve dare un contributo sostanziale”.
L’Anno
Internazionale 2014 mette in luce l’importanza di queste imprese per alleviare la
fame e la povertà, tutelare l’ambiente, ma anche la sicurezza di quanto ogni giorno
mangiamo. Giuseppe Politi, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori.
“Sicurezza
intesa nella doppia veste: riguarda la qualità ma anche la disponibilità del cibo.
E’ fondamentale, soprattutto a livello internazionale, mantenere questa missione degli
alimenti e da affidare soprattutto alle aziende familiari, perché sono rappresentative
di realtà sicuramente più diffuse in tutto il mondo. Anzi, sono quelle che più possono
dare risposte in termini proprio di disponibilità e quindi sufficienza del cibo”.
Servono
programmi nazionali e regionali per rafforzare queste realtà produttive.