2013-12-30 20:11:39

Russia, alto l'allarme dopo il duplice attentato a Volgograd. Putin rafforza la sicurezza


Non ci faremo piegare dai terroristi, questa la risposta del ministero degli esteri russo ai due attentati kamikaze che nell’arco di poche ore hanno sconvolto Volgograd, con un bilancio di 31 morti. A Mosca è stata evacuata la Piazza Rossa dopo un allarme bomba, mentre tutto il paese è in allerta soprattutto per l’avvicinarsi dell’inizio di Giochi olimpici di Soci, tra 38 giorni. Il presidente del Comitato internazionale olimpico, Thomas Bach, oltre a condannare lo spregevole attacco contro persone innocenti, ha espresso piena fiducia nei confronti delle azioni delle autorità russe. Il presidente Putin ha già potenziato le misure di sicurezza in tutto il Paese, mentre gli Usa hanno offerto a Mosca la loro collaborazione. La scorsa estate, il terrorista ceceno Umarov aveva diffuso un video in cui sollecitava attacchi contro i Giochi. Salvatore Sabatino ha chiesto ad Andrea Margelletti, presidente del Centro studi internazionali, se esista un collegamento diretto tra quell’appello e quanto accaduto nelle ultime ore:RealAudioMP3

R. – Direi proprio di sì: è in atto uno scontro tra chi vuole mostrare che l’area è normalizzata e pacificata e chi invece vuole portare l’attenzione ancora sui problemi non risolti nel Caucaso.

D. – Che cosa ci possiamo attendere come risposta da Putin?

R. – E’ sicuramente un terrorismo non sconfitto: basti vedere la presenza dell’Internazionale caucasica anche nel conflitto in Siria e in altre parti del mondo. Occorrerà vedere. Putin, molto probabilmente, rafforzerà i Servizi di sicurezza. Onestamente, è difficile fare molto di più…

D. – Negli ultimi attentati, i kamikaze, per la maggior parte donne, non provenivano più dalla Cecenia ma dal Daghestan. Questo vuol dire che un po’ tutta l’area è ancora caldissima…

R. – Esattamente. Dalla piccola enclave cecena, ormai il movimento ultraradicale terroristico è diventato una realtà che si è allargata fino a comprendere più Paesi.

D. – Negli ultimi anni la Russia, lo ricordiamo, ha vissuto momenti drammatici legati al terrorismo, pensiamo soltanto alla scuola di Beslan o al teatro Dubrovka di Mosca. Insomma, una quotidianità fatta comunque di paura…

R. – Sì, anche perché gli avversari sono persone molto bene organizzate e in grado di pianificare e condurre un’operazione con stile di commando militare. Quindi, un avversario assolutamente temibile.

D. – C’è, a questo punto, la necessità di garantire la sicurezza dei Giochi olimpici invernali di Sochi. Esiste il rischio, secondo lei, che venga utilizzato il pugno di ferro in Caucaso da parte di Putin?

R. – Mi pare che il pugno di ferro, in Caucaso, sia sempre stato utilizzato. Semmai, il problema è stato l’eccesso di pugno di ferro che ha permesso da una parte di eliminare alcune minacce, dall’altra parte certamente di incancrenire ancora di più il conflitto.







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