2013-12-29 09:29:27

L'impegno dell'associazione Afmal del Fatebenefratelli per le Filippine colpite dal tifone


Aiuti medici e accoglienza alle famiglie e ai loro bambini, vittime del tifone nelle Filippine. E’ quanto sta facendo l’Afmal, l’associazione umanitaria del Fatebenefratelli per i malati lontani, che è presente a Manila e sull'isola di Cebu. Maria Cristina Montagnaro ha chiesto a padre Gerardo D’Auria, vicepresidente Afmal, come stanno operando per aiutare la popolazione colpita dal tifone:RealAudioMP3

R. - Ci siamo mossi subito e da qui abbiamo inviato immediatamente farmaci, medicinali e anche attrezzature sanitarie per eventuali interventi in loco. Presto partirà - il prossimo 9 gennaio - una nuova missione con i medici dell’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma, che avrà come meta l’isola di Palawan, una delle isole che è stata maggiormente distrutta dal tifone. Lì saremo presenti con questa équipe di medici ed effettueremo interventi e visite. Inoltre in questo momento a Manila stiamo accogliendo degli sfollati dell’isola di Palawan - sono circa una cinquantina di famiglie - nel nostro poliambulatorio di Manila e poi in un centro per disabili, dove abbiamo disponibilità di posti. Queste famiglie vengono quindi ospitate dai nostri confratelli giù nelle Filippine.

D. - Qual è la situazione che avete trovato?

R. - La situazione è abbastanza grave. Una situazione cui hanno fatto fronte tutti le ong mondiali, muovendosi in tempo e portando supporti e aiuti per non far insorgere nuove malattie, perché ovviamente in questi casi possono nascere delle epidemie, aumentando quindi la mortalità rispetto alle vittime provocate già dal tifone.

D. - Di che cosa hanno bisogno queste popolazioni?

R. - In questo momento hanno bisogno di pensare alla propria salute, nel senso di ricuperare quelli che sono stati i danni del tifone a livello sì strutturale, ma anche a livello fisico e mentale della popolazione.

D. - Recentemente avete operato una bambina a Villa San Pietro …

R. - Sì. Durante l’anno facciamo vari interventi qui all’Ospedale San Pietro, insieme ad Emergenza Sorrisi, un’altra ong con cui collaboriamo moltissimo. Si è trattato di un ennesimo caso per questo tipo di intervento. Il tutto sempre in accordo con le ambasciate, i consolati, per poter portare i piccoli qui in Italia per essere sottoposti a questi interventi e poi rimandarli a casa nel loro Paese: ciò nasce dagli accordi tra Nazioni.

D. - Voi finanziate questi progetti?

R. - Noi finanziamo questi progetti e sono finanziati completamente a livello privato. Nella maggior parte dei casi sono tutti benefettori.







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