2013-12-28 11:02:10

Napoli, nasce la prima birra artigianale prodotta da persone con disagio psichico


Nasce a Napoli la prima birra artigianale prodotta da persone con disagio psichico. Il progetto pilota è stato realizzato dal gruppo del centro diurno riabilitativo-psicosociale “Lavori in corso”, che opera nel rione Sanità della città partenopea. La birra si chiama "Antesaecula" e prende il nome dalla strada che ospita il centro. Marina Rossano, responsabile del centro "Lavori in corso" spiega come è nata l’idea, al microfono di Maria Cristina Montagnaro:RealAudioMP3

R. - Questo progetto è nato, più che altro, dall’idea di combattere il pregiudizio: vuole contrastare il pregiudizio dello stigma secondo il quale le persone che hanno problemi di disagio psichico non possono fare determinate cose, come ad esempio, la produzione di una birra. Inoltre, è nato perché l’idea della birra è un’idea che nasce ovviamente dal grano e quindi è un elemento di vita; è una proposta di trasformazione, perché noi abbiamo scelto un grano che è in via di estinzione. Quindi, è una posposta di trasformazione da un qualcosa che sta per scomparire, ad una vitalità, una metafora della trasformazione di quello che è uno stato psicologico; da una condizione di estremo disagio ad un riappropriarsi della dignità umana e della vita.

D. - Per quanto tempo hanno lavorato queste persone?

R. - Per nove mesi, giusto il tempo della gestazione di una birra che è stata resa possibile e realizzata dalla cooperativa sociale "Era" e dal gruppo "Gesco" in collaborazione con il birrificio artigianale "Karma", il quale ha messo a disposizione la propria struttura e le competenze necessarie per la formazione degli addetti alla produzione. Quindi, il nostro è partito come percorso riabilitativo, ma si è sviluppato ovviamente all’esterno della nostra struttura in un birrificio a norma.

D. - Come è cambiata la vita di queste persone che hanno partecipato al progetto?

R. - È cambiata radicalmente perché - come dicevano alcuni dei nostri pazienti - si definiscono cittadini ma fino ad un certo punto. Nella realizzazione di questo progetto loro si sono sentiti cittadini fino in fondo, e quindi hanno riconquistato una dignità. Oltre il piacere e ovviamente l’entusiasmo di fare questa esperienza, che ha dato molto sul piano delle emozioni, questa esperienza è stata fondante per il discorso della propria cittadinanza attiva.

D. - Dove si può acquistare la birra artigianale?

R. - Abbiamo quattro punti vendita. Per ora tutto a Napoli. Poi, se il progetto va avanti, saranno altri a doversene occupare, perché noi siamo un’equipe che lavora relativamente al percorso riabilitativo.

D. - Com’è la situazione in quartieri a rischio come quello del Rione Sanità dove voi vi trovate ad operare?

R. - È un quartiere che ha due volti: un quartiere che ovviamente la cronaca conosce bene, ma allo stesso tempo è un quartiere di grandissima generosità. Pensi che questo progetto è stato realizzato grazie all’aiuto economico di un’associazione di quartiere "Vivi quartiere" che opera nel Rione Sanità.







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