Scandalo corruzione in Turchia. Il premier Erdogan rimpasta il governo
Turchia nel caos per lo scandalo corruzione che ha investito la classe dirigente del
Paese e che ha riacceso le proteste di piazza. Il premier Erdogan, nel mirino delle
critiche, ha rimpastato il governo mentre è stato rimosso il procuratore titolare
di un nuovo filone di inchiesta che toccherebbe anche il figlio dello stesso premier.
Benedetta Capelli:
A tre mesi dalle
cruciali elezioni di marzo che dovrebbero ridisegnare l’assetto politico della Turchia,
il premier Erdogan è alle prese con una tangentopoli che sta mirando al cuore del
sistema del potere del suo partito, l’Akp. Ieri ha cambiato 10 ministri dopo le dimissioni
di alcuni di loro e in seguito ad una retata che aveva portato in prigione oltre 50
persone tra cui tre figli di ministri. In risposta Erdogan aveva defenestrato circa
500 funzionari e dirigenti di polizia, 400 solo a Istanbul da dove è partita l’inchiesta.
Ed un’altra indagine riguardante irregolarità su commesse da 100 miliardi di dollari,
con il figlio di Erdogan direttamente interessato, sarebbe stata bloccata con la rimozione
del procuratore Akkas. Secondo la stampa, aveva ordinato l’arresto di 30 nomi eccellenti
dell’Akp. Fermi che la polizia, tornata sotto il controllo del governo, si sarebbe
rifiutata di eseguire. Diversi osservatori ritengono che dietro questa situazione
ci sarebbe la faida tra Erdogan e Fethullah Gulen, in esilio negli Stati Uniti. Gli
uomini di Gulen hanno sempre detenuto posizioni di potere in ambito giudiziario turco
e nella polizia. Uno scontro non dichiarato tanto che lo stesso Erdogan ha puntato
il dito contro un non precisato complotto internazionale.