2013-12-27 17:11:20

Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica


Nella prima Domenica di Natale, la Chiesa celebra la festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. La liturgia ci propone il Vangelo in cui un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse:

«Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».

Sulla festa della Santa Famiglia ascoltiamo una breve riflessione di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:RealAudioMP3

Il Natale ha spezzato l’oscurità della notte. Negozi, strade, paesi, città sono rivestite di luminarie, che spesso non hanno nulla a che fare col Natale cristiano, anche se manifestano il bisogno di luce che c’è in ogni uomo. “Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna”, grida S. Giovanni (1 Gv 1,5). E questa luce, Dio, è venuto a noi. È venuta a noi la Vita divina. Il cristianesimo – insieme all’ebraismo – è questa cultura della luce e della vita. La volontà di Dio è illuminare, è dare vita, lo Spirito di Dio, mediante il Figlio suo Gesù Cristo. Questa “cultura della luce e della vita” non è accolta, anzi è aggredita ogni giorno dalla “cultura della morte”. Oggi più che mai questo rifiuto si manifesta nell’aggressione alla donna e alla famiglia. Proprio per questo è importante riscoprire ciò che oggi celebriamo: la festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, una famiglia voluta da Dio, un dono di Dio per noi; ha un’urgenza impressionante per questa nostra generazione. Davanti all’”ideologia dei generi”, che confonde fin dall’infanzia il dono di essere donna e madre, o di essere uomo e padre, sostituendo la natura con la cultura di una innaturale uguaglianza di tutti, davanti alla violenza delle alchimie di tanti laboratori farmaceutici, è fondamentale innalzare la luce della vita, il dono della Famiglia di Nazaret. Che nelle tenebre di questa cultura, che porta alla morte, che è morte, torni a splendere la Luce, l’amore di Dio manifestato in Gesù.







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