Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica
Nella prima Domenica di Natale, la Chiesa celebra la festa della Santa Famiglia di
Gesù, Maria e Giuseppe. La liturgia ci propone il Vangelo in cui un angelo del Signore
apparve in sogno a Giuseppe e gli disse:
«Àlzati, prendi con te il bambino
e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole
cercare il bambino per ucciderlo».
Sulla festa della Santa Famiglia ascoltiamo
una breve riflessione di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio
Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
Il Natale ha
spezzato l’oscurità della notte. Negozi, strade, paesi, città sono rivestite di luminarie,
che spesso non hanno nulla a che fare col Natale cristiano, anche se manifestano il
bisogno di luce che c’è in ogni uomo. “Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna”,
grida S. Giovanni (1 Gv 1,5). E questa luce, Dio, è venuto a noi. È venuta a noi la
Vita divina. Il cristianesimo – insieme all’ebraismo – è questa cultura della luce
e della vita. La volontà di Dio è illuminare, è dare vita, lo Spirito di Dio, mediante
il Figlio suo Gesù Cristo. Questa “cultura della luce e della vita” non è accolta,
anzi è aggredita ogni giorno dalla “cultura della morte”. Oggi più che mai questo
rifiuto si manifesta nell’aggressione alla donna e alla famiglia. Proprio per questo
è importante riscoprire ciò che oggi celebriamo: la festa della Santa Famiglia di
Gesù, Maria e Giuseppe, una famiglia voluta da Dio, un dono di Dio per noi; ha un’urgenza
impressionante per questa nostra generazione. Davanti all’”ideologia dei generi”,
che confonde fin dall’infanzia il dono di essere donna e madre, o di essere uomo e
padre, sostituendo la natura con la cultura di una innaturale uguaglianza di tutti,
davanti alla violenza delle alchimie di tanti laboratori farmaceutici, è fondamentale
innalzare la luce della vita, il dono della Famiglia di Nazaret. Che nelle tenebre
di questa cultura, che porta alla morte, che è morte, torni a splendere la Luce, l’amore
di Dio manifestato in Gesù.