2013-12-27 07:59:42

Combattimenti in Sud Sudan. All’Onu, decisioni per rafforzare i contingenti sul terreno


Anche al Sud Sudan è andato a Natale il pensiero di Papa Francesco. Nel Paese continuano ad affrontarsi con le armi ribelli ed esercito, facenti capo a due etnie diverse. Intanto la comunità internazionale si sta impegnando per arginare le violenze che rischiano di gettare nel caos il giovane Stato africano. Il servizio di Giulio Albanese:00:00:58:46

Nonostante il Natale, in Sud Sudan la guerra civile prosegue ad oltranza. Pesanti combattimenti sono in corso nel Paese, mentre a Juba sono giunti ieri mattina il presidente del Kenya Raila Odinga e il primo ministro dell’Etiopia Hailemariam Desalegn per tentare una mediazione. Anche la Cina ha intenzione di coinvolgersi nell’iniziativa negoziale attraverso un suo inviato speciale. La situazione è comunque molto fluida e almeno per il momento è difficile fare previsioni su come andranno a finire le cose. I ribelli seguaci dell’ex vicepresidente Riek Machar di etnia Nuer (che si oppongono al presidente Salva Kiir, di etnia Denka) hanno conquistato alcuni pozzi petroliferi nella regione del’Upper Nile e buona parte della città strategica di Malakal. In giornata il Consiglio di Sicurezza dell’Onu dovrebbe chiarire le linee programmatiche di un intervento non solo sul versante negoziale, ma anche dal punto di vista del peacekeeping, rafforzando con uomini e mezzi il contingente di caschi blu. Nel frattempo gli Stati Uniti non intendono stare alla finestra a guardare e sembrano disposti a giocare il tutto per tutto per evitare un inutile bagno di sangue.







All the contents on this site are copyrighted ©.