2013-12-26 08:09:04

Un presepe vivente per aiutare la Costa d’Avorio: l’iniziativa della Comunità Missionaria Villaregia


Anche quest’anno la Comunità Missionaria di Villaregia propone un presepe vivente, a Roma Sud, con oltre 150 figuranti. Tre le date della manifestazione natalizia: il 22 dicembre scorso, che ha avuto grande successo, il 28 dicembre e il 4 gennaio. L’iniziativa è legata all’impegno della Comunità in Costa d’Avorio. Sul presepe vivente, Federico Piana, ha intervistato Raffaella Campana, missionaria della Comunità Villaregia:RealAudioMP3

R. – Siamo proprio nella zona Sud di Roma, nelle campagne romane e abbiamo allestito, con tantissimi volontari, questo piccolo villaggio di Betlemme dove ci sono circa 150 figuranti per animare questo presepe vivente missionario.

D. – Questo presepe viene preparato durante l’anno …

R. – E’ vero. Viene preparato durante l’anno; anche i costumi stessi vengono fatti durante l'anno, anche le persone stesse si preparano a questo evento. Abbiamo appena avuto un’edizione, prima di Natale, il 22 dicembre, e ho ancora nel cuore le lacrime di una signora che diceva che quest’anno non aveva sentito il Natale ma vedendo, appunto, questa rappresentazione e il modo di muoversi delle persone, ha sentito che lo Spirito del Natale entrava in lei …

D. – Questo presepe collega idealmente, ma anche concretamente Roma con la Costa d’Avorio …

R. – Sì. Siamo proprio alla periferia di Abidjan, che è la capitale della Costa d’Avorio. Lì c’è un gruppo di nostri missionari che opera dal 1991. Infatti, abbiamo allestito – oltre a questo presepe – un’esposizione missionaria per mostrare un po’ la missione della Costa d’Avorio e proprio tutto il ricavato del presepe - che è a ingresso libero, non ha una tariffa d’ingresso - andrà proprio per sostenere la missione della Costa d’Avorio. Nella parte espositiva della Costa d’Avorio c’è anche un percorso di fotografie per mettersi in comunicazione con questo grande continente africano: queste foto sono sulla Nigeria. Mostrano, vogliono farci toccare con mano, in un certo senso, anche la persecuzione dei cristiani in Nigeria.







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