Inaugurato il presepe in Piazza San Pietro. Il card. Comastri accende il lume della
pace
E' stato inaugurato nel pomeriggio della Vigilia di Natale il tradizionale presepe
allestito in Piazza San Pietro. Quest'anno è un presepe napoletano donato a Papa Francesco
dalla diocesi di Napoli. Presenti alla cerimonia i cardinali Giuseppe Bertello, presidente
del Governatorato, e Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano,
che ha acceso il tradizionale lume della pace. Il servizio di Davide Maggiore:
I poveri che
si radunano attorno al Bambino Gesù sono messi particolarmente in risalto, quest’anno,
nel presepe napoletano allestito in Piazza San Pietro. Un elemento che ricorda l’invito
di Papa Francesco a guardare alle periferie geografiche ed esistenziali, ed è contemporaneamente
un richiamo al Santo di Assisi e alla Natività che egli volle rappresentare a Greccio.
E proprio su questo episodio ha voluto incentrare la sua riflessione il card. Giuseppe
Bertello, presidente del Governatorato della Città del Vaticano:
“Il
cronista della vita di San Francesco diceva che, attraverso il presepio, si onora
la semplicità, si esalta la povertà e si loda l’umiltà. Sono tre virtù che dovrebbero
far parte della nostra vita cristiana”.
Ecco allora l’invocazione del cardinale
Bertello:
“Dio che viene in mezzo a noi attraverso il suo Figlio, questo
Figlio che si fa piccolo, che si fa bambino, che si fa povero, aiuti anche noi a vivere
nella nostra vita come suoi discepoli queste tre virtù” .
E a Natale il
desiderio di rendere più buono il mondo si accende nel cuore di tutti, ha detto durante
la preghiera il card. Angelo Comastri. Ma, ha spiegato, c’è un rischio da evitare:
“Il
rischio che il Natale sia soltanto un vago sentimento che si spegne con le prime luci
del giorno dopo. Non deve accadere così! Dobbiamo prendere tutti fisso domicilio a
Betlemme”.
A Betlemme il Figlio di Dio è entrato nella nostra storia, ha
proseguito il porporato, e lo ha fatto in un modo preciso:
“La povertà di
Betlemme non è un incidente, ma è una precisa scelta di Dio. Non dimentichiamolo e
chiediamoci: 'Perché?'. Gesù ha scelto la povertà per ricordarci che la felicità non
si trova moltiplicando i divertimenti come molti pensano illudendosi, la felicità
non si raggiunge accumulando le ricchezze, come molti erroneamente credono: la felicità
si trova facendo del bene, tendendo la mano per soccorrere chi soffre e per asciugare
le lacrime di chi piange!”.
La mangiatoia di Betlemme, ha concluso il porporato,
ci dice che “è grande chi esce dalla prigione dell’egoismo” e cura le ferite dei fratelli
“con la medicina dell’amore”. Infine, il cardinale ha acceso la candela ricevuta dal
Santo Padre Francesco, il cui cuore, ha detto, è in queste ore “insieme a tutti i
cristiani sparsi nel mondo” per diffondere la luce di Betlemme.