Ancora violenze su Aleppo. In Siria oltre 120mila i morti dall’inizio del conflitto
Decine i morti per i bombardamenti del regime su Aleppo negli ultimi giorni. L’Osservatorio
siriano dei diritti umani parla di 126mila morti dall’inizio del conflitto. La Croce
Rossa assicura che dal 2011, almeno 500mila persone sono state ferite. Il servizio
di Marina Calculli Dopo
cinque giorni di raid su Aleppo, l’ultimo bilancio fornito dal Centro di documentazione
delle violazioni in Siria, dà conto di 243 uccisi, tra cui decine di donne e bambini,
mentre l’aviazione del regime di Bashar al-Asad continua a martellare la vecchia capitale
economica della Siria, sempre più simile ad un cumulo di macerie. Le violenze sul
terreno toccano, dunque, un nuovo picco, e si rianimano anche le polemiche attorno
a Ginevra II, la conferenza di pace prevista per fine gennaio. Per la prima volta,
oltretutto, a bacchettare il presidente siriano Bashar al-Asad è stato proprio il
suo più forte e fedele alleato: la Russia. Secondo Mosca “continuare ad evocare la
sua candidatura alle presidenziali del 2014 non fa che rendere l’atmosfera più pesante”.
Intanto il fronte islamista al-Nusra ha già dichiarato che rifiuterà qualsiasi risultato
della conferenza: l’unico fine è instaurare lo stato islamico in Siria. E mentre i
cristiani diventano sempre più target dei combattenti islamisti nel nord del paese,
il Patriarca di Antiochia Gregorio III Laham ha riferito che tra i cristiani i rifugiati
sono circa 450 mila, mentre dall’inizio del conflitto ne sono morti oltre 1000.