2013-12-21 08:07:17

Violenze in Siria e divisioni tra gli attori della conferenza di pace di Montreaux


In Siria non si arresta la violenza mentre la diplomazia prepara la conferenza di pace di Montreux del 22 gennaio prossimo. Ma sono ancora molti i nodi da sciogliere Il servizio di Marina Calculli:RealAudioMP3

Resta prima di tutto scetticismo sulla partecipazione dell’Iran, alleato d’eccellenza del regime di Assad ma inviso all’Arabia Saudita. Quest’ultima – che nelle ultime settimane non ha perso occasione per criticare la politica di Washington sulla Siria e sull’Iran – sarà tra i partecipanti certi. Invece, il presidente francese François Hollande, fautore della linea dura contro il regime di Damasco, ha ribadito: “la conferenza sarebbe inutile se Assad restasse al potere”. Ma Lakhdar Brahimi ha avvertito che “non si accetteranno precondizioni”. Sembra, tuttavia, che i preparativi per la conferenza, rendano nervosi gli attori sul campo: la violenza in quest’ultima settimana ha raggiunto nuovi picchi. L’Onu lancia l’allarme contro l’assedio del campo palestinese di Yarmuk, vicino Damasco. Intanto sarà trasferita dalla capitale siriana a Beirut il corpo di Abbas Khan il medico con cittadinanza britannica, trovato apparentemente impiccato nella sua cella. Il regime l’aveva rinchiuso a novembre 2012 con l’accusa di svolgere attività illegale nel Paese.







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