L'occupazione dà segnali di ripresa. Gli stranieri trovano lavoro più facilmente
Primi cenni di ripresa dell’occupazione. Il ministro del Lavoro Enrico Giovannini
ha detto che “il saldo tra assunzioni e cessazioni dal lavoro nel terzo trimestre
di quest'anno è tornato ad aumentare dopo 5 trimestri consecutivi di riduzione". Vitali
per tanti settori sono ancora gli stranieri. Alessandro Guarasci:
Per il momento
il ministro Giovannini non prevede nuove riforme del marcato del lavoro. L’ultima
d’altronde è del 2012. Per il ministro bisogna puntare sulla formazione.
“In
sei mesi questo governo ha cambiato la legislazione, portandola a livello europeo,
inserendo l’obbligo di orientamento fin dalla terza media e poi nelle scuole superiore
e poi nell’università proprio per consentire anche quell’alternanza scuola-lavoro
che possa aiutare i giovani a scegliere meglio la professione da svolgere successivamente”.
La
crisi comunque non ha avuto le stesse ricadute per tutti. Tra il secondo trimestre
2007 e lo stesso periodo del 2013 a fronte di un calo di quasi un milione e 700 mila
lavoratori italiani, l’occupazione degli stranieri è aumentata di 845 mila unità.
E questo perché gli immigrati spesso si adattano a fare lavoro meno qualificati. Ad
esempio, per ogni 100 italiani tra i 25 e i 29 anni che lavorano solo 5,8 fanno un
lavoro manuale non qualificato a fronte dei 29,3 stranieri che lavorano nella stessa
fascia di età. Un problema, secondo il ministero del lavoro, perché il lavoro manuale
non andrebbe svalutato. Gli italiani continuano a preferire soprattutto professioni
intellettuali.