2013-12-19 16:06:29

Vaticano. Presentato documento su educazione al dialogo interculturale nella scuola cattolica


La Congregazione per l’Educazione Cattolica ha presentato in Vaticano un nuovo documento relativo alla sfida odierna più importante per la società, la presenza simultanea di culture diverse che possono, seppur tra tanti problemi inevitabili, offrire un contributo essenziale alla formazione di un mondo migliore. Il titolo del documento è “Educazione al dialogo interculturale nella scuola cattolica. Vivere insieme per una civiltà dell’amore”. Presenti il prefetto e il segretario del dicastero pontificio, il cardinale Zenon Grocholewski e mons. Angelo Vincenzo Zani. Il servizio di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

Il nuovo documento della Congregazione per l’educazione ha iniziato il suo lungo iter nel 2008, è frutto di un lavoro condiviso e in più tappe e vuole incoraggiare e ispirare la pratica del dialogo dandole solidi fondamenti evangelici teologici e filosofici. Il testo, si è detto in conferenza stampa, sviluppa una riflessione teorica, ma si basa anche su contributi arrivati da tutto il mondo, specie da quelle istituzioni educative cattoliche che già vivono una realtà interculturale, come in Africa, in Bosnia Erzegovina, in Amazzonia, in Perù e nel martoriato Medio Oriente, dove, ha spiegato mons. Angelo Vincenzo Zani, segretario del dicastero per l’Educazione cattolica, non ci si lascia scoraggiare dalle bombe:

“Ciascuna di queste esperienze fa capire concretamente come la diversità delle religioni, delle lingue e delle tradizioni possa essere trattata con cura e rispetto e diventare un’autentica ricchezza per ogni gruppo ed individuo, per costruire ponti di comprensione e di pace e un destino fondato sull’amore e sulla fraternità, come ideale da realizzare”.

Il dialogo, atteggiamento con cui, secondo Papa Francesco, la Chiesa deve affrontare ogni situazione, è dunque la parola chiave del documento e il suo obiettivo finale, come recita il sottotitolo, è “costruire la civiltà dell’amore”, sul cui significato si è soffermato il cardinale Zenon Grocholewski:

“La civiltà dell’amore, per i cristiani, non è una vaga solidarietà, ma esprime la carità di Cristo. Questo è il servizio con cui, cito, come afferma Papa Francesco, 'le scuole cattoliche, che cercano sempre di coniugare il compito educativo e l’annuncio esplicito del Vangelo, costituiscono un contributo molto valido all’evangelizzazione della cultura, anche nei Paesi e nelle città dove una situazione avversa ci stimola ad usare la creatività, per trovare i percorsi adeguati'”.

Il cardinale prefetto ha tracciato un quadro in chiaroscuro della situazione della scuola cattolica nel mondo, affermado che è essa cresciuta tra il 2008 e il 2011 di seimila unità, ma non in America né in Europa e portando con sé tante sofferenze, come l’abbandono scolastico, che riguarda 70 milioni di bambini nel mondo. Se la comunità internazionale sta dimostrando più interesse al ruolo dell’educazione per il futuro dell’umanità, lo sviluppo sostenibile e la dignità dei popoli – ha detto il porporato – nello stesso tempo non si possono non scorgere fattori preoccupanti che la minacciano. A questo proposito, rispondendo a una domanda dei giornalisti, il cardinale ha citato l’ideologia del gender, inserita nei programmi scolastici di alcuni Paesi, definendola come un’imposizione e un'idea distruttrice: “La scuola cattolica che si lascia influenzare da queste correnti – ha detto – non si rende conto della sua missione”:

“Oggi vediamo proprio questa tendenza: che le nostre istituzioni, che rafforzano la propria identità, aumentano gli studenti ed anche il prestigio. Invece, quelle che perdono l’identità – e forse alcune ne perdiamo – praticamente non sono più attrattive”.

A questo proposito, il documento della Congregazione per l’Educazione Cattolica può essere un nuovo e interessante strumento. A illustrare i contenuti, Italo Fiorin, docente di Pedagogia e didattica all’Università Lumsa. Cinque i capitoli per altrettanti temi: c’è l’analisi del contesto multiculturale in cui viviamo, con i rischi presenti della massificazione e della omologazione. Si passa a identificare le carenze di approcci al multiculturalismo, quali il relativismo e l’assimilazionismo, e di contro si illustrano i pilastri – teologici antropologici e pedagogici – dell’intercultura. Quindi, il ruolo dell’educazione cattolica nella prospettiva del dialogo interculturale. Le caratteristiche curriculari, la formazione dei docenti, il rapporto con il territorio arricchiscono invece l’ultima parte del documento, che tratta lo specifico contributo della scuola cattolica, facendone un testo innovativo e di interesse globale, ancora il prof. Fiorin:

“Il documento dedica molta attenzione, anche specifica, a quella che è l’organizzazione della scuola: la scuola immaginata come una comunità educativa e professionale, una scuola aperta al territorio, partecipata dalla famiglia. Una scuola che aiuti non soltanto a conoscere le cose che accadono ma a prendere posizione, una scuola nella quale la vita e la conoscenza siano intrecciate. Alla scuola si chiede molto – conclude il documento – ma la scuola non va lasciata sola: è anche una responsabilità della comunità per la quale la scuola opera”.







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