2013-12-19 16:07:42

Documento 'Unar', Pari Opportunità, su teoria Gender e orientamento sessuale


Andrea Melodia, presidente UCSI, Unione Stampa Cattolica Italiana
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Alcune indicazioni sono certamente sensate, rivolte a combattere l’omofobia, a spiegare quali tipi di comportamento possono favorire violenza nei confronti degli omosessuali o anche a raccomandare l’uso di termini corretti di fronte a problemi e questioni che possono creare banalizzazioni e confusione. Ma c’è poi tutta una serie di contenuti che sono a senso unico. Sarebbe infatti vietato dire che l’unione tra due persone dello stesso sesso sia sterile, quando mi pare che questo sia un dato di fatto, scientifico. Non si dovrebbe più nemmeno dire, addirittura, che il bambino avrebbe bisogno di una figura materna e paterna. Francamente, tutto ciò mi pare inaccettabile. Questo documento dell’Unar è una sorta di richiamo ad un pensiero unico. E’ una sorta di antireligione civile che viene in qualche modo promulgata.
I diritti degli omosessuali non sono messi in discussione. Nessuno vuole aprire battaglie contro alcuno, ma tutti quanti bisogna rendersi conto che esistono limiti logici e naturali nel definire cosa si può dire e cosa non si possa dire. Su questi problemi occorre che tutti siano liberi di dire le loro opinioni e sicuramente inviteremo, per quello che ci riguarda, tutti quanti a farlo con estrema pacatezza, evitando di creare barricate e muri. In termini di cultura generale, come Ucsi, diremo che non possiamo accettare che la cultura del gender, per la quale non conta più la differenza tra uomo e donna ma solo le differenze culturali, non la natura ma la cultura, venga imposta alla società anche attraverso delle norme. Da una parte abbiamo l’omofobia, paragonabile giustamente al razzismo o all’antisemitismo, ma anche l’idea che non ci sia una differenza di natura tra uomo e donna è una forte distorzione culturale. Tutto ciò sembra funzionale a costruire una società sterile, estetizzante, più attenta ai piaceri che ai doveri. Una società sostanzialmente decadente. (a cura di Luca Collodi)







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