Annuario statistico dell'Istat 2013: l'Italia uno dei Paesi più vecchi al mondo
L’Italia è uno tra i Paesi più vecchi al mondo. Lo afferma l’Annuario statistico 2013
dell’Istat. I dati spaziano da quelli sulla maternità, che è sempre più posticipata
con un numero medio di figli per donna di 1,39, a quelli sull’occupazione, il lavoro,
la presenza degli stranieri. Il servizio di Debora Donnini:
Un Paese con
sempre meno bambini, con 148,6 anziani ogni 100 giovani tanto che, in Europa, l’Italia
è al secondo posto dopo la Germania per indice di vecchiaia. "L'elevata sopravvivenza,
unita al calo della fecondità, rende l'Italia uno dei Paesi più vecchi al mondo",
spiega l'Istat nell’Annuario statistico 2013. La speranza di vita è di 79,4 anni per
gli uomini e 84,4 anni per le donne. Dalla fotografia scattata dall’Istat emerge che
le donne italiane diventano mamme sempre più tardi: in media a 31,4 anni si ha il
primo figlio. Per bassa fecondità nell’Unione Europea a 15 Paesi, l’Italia si colloca
al quinto posto. Per quanto riguarda poi i matrimoni, ogni 1000 nuovi, 500 ne falliscono:
182 finiscono con un divorzio e 312 con la separazione mentre sui minori si ricorre
9 volte su 10 all’affido condiviso. In generale il numero dei matrimoni aumenta nel
2012 rispetto all’anno precedente con 210.082 contro 204.830. Per il 58,8% i matrimoni
vengono celebrati in Chiesa anche se nel 2012 ne sono stati celebrati 123.428, oltre
mille in meno rispetto all’anno precedente. Altro tema forte dell’Annuario statistico
2013 è l’occupazione. L’Istat fa sapere che durante la crisi, fra il 2008 e il 2012,
i disoccupati sono aumentati di oltre un milione. E meno lavoro c’è per i giovani
mentre cresce il numero degli occupati ultracinquantenni e – si evidenzia – per effetto
della riforma Fornero che ha spostato in avanti l’uscita dal mercato del lavoro. Altro
dato che colpisce sono le oltre 73mila famiglie che vivono in baracche, roulotte e
tende: 10 anni fa erano meno di un terzo della cifra attuale. Si registra poi un aumento
della usura, delle truffe e frodi informatiche. Crescono i reati di tipo mafioso con
un + 28,3%. Sul fronte dello stile di vita emerge che si va meno a teatro, cinema,
concerti e aumenta invece la presenza di Internet nelle case delle famiglie: ad averlo
il 60,7%. Cresce anche l’accesso ai social network. Nelle università ci sono meno
immatricolati ma più persone che arrivano alla laurea. Triplicato, poi, in 10 anni
il numero degli stranieri in Italia. Da segnalare infine che la popolazione residente
in Italia cresce grazie all'immigrazione. Alla fine del 2012 si contano oltre 59
milioni e 685 mila abitanti, 291.020 in più rispetto all'anno precedente. Questo incremento
si deve all'aumento degli immigrati, che neutralizza l'effetto negativo del saldo
naturale.