2013-12-19 14:31:48

Annuario statistico dell'Istat 2013: l'Italia uno dei Paesi più vecchi al mondo


L’Italia è uno tra i Paesi più vecchi al mondo. Lo afferma l’Annuario statistico 2013 dell’Istat. I dati spaziano da quelli sulla maternità, che è sempre più posticipata con un numero medio di figli per donna di 1,39, a quelli sull’occupazione, il lavoro, la presenza degli stranieri. Il servizio di Debora Donnini:RealAudioMP3

Un Paese con sempre meno bambini, con 148,6 anziani ogni 100 giovani tanto che, in Europa, l’Italia è al secondo posto dopo la Germania per indice di vecchiaia. "L'elevata sopravvivenza, unita al calo della fecondità, rende l'Italia uno dei Paesi più vecchi al mondo", spiega l'Istat nell’Annuario statistico 2013. La speranza di vita è di 79,4 anni per gli uomini e 84,4 anni per le donne. Dalla fotografia scattata dall’Istat emerge che le donne italiane diventano mamme sempre più tardi: in media a 31,4 anni si ha il primo figlio. Per bassa fecondità nell’Unione Europea a 15 Paesi, l’Italia si colloca al quinto posto. Per quanto riguarda poi i matrimoni, ogni 1000 nuovi, 500 ne falliscono: 182 finiscono con un divorzio e 312 con la separazione mentre sui minori si ricorre 9 volte su 10 all’affido condiviso. In generale il numero dei matrimoni aumenta nel 2012 rispetto all’anno precedente con 210.082 contro 204.830. Per il 58,8% i matrimoni vengono celebrati in Chiesa anche se nel 2012 ne sono stati celebrati 123.428, oltre mille in meno rispetto all’anno precedente. Altro tema forte dell’Annuario statistico 2013 è l’occupazione. L’Istat fa sapere che durante la crisi, fra il 2008 e il 2012, i disoccupati sono aumentati di oltre un milione. E meno lavoro c’è per i giovani mentre cresce il numero degli occupati ultracinquantenni e – si evidenzia – per effetto della riforma Fornero che ha spostato in avanti l’uscita dal mercato del lavoro. Altro dato che colpisce sono le oltre 73mila famiglie che vivono in baracche, roulotte e tende: 10 anni fa erano meno di un terzo della cifra attuale. Si registra poi un aumento della usura, delle truffe e frodi informatiche. Crescono i reati di tipo mafioso con un + 28,3%. Sul fronte dello stile di vita emerge che si va meno a teatro, cinema, concerti e aumenta invece la presenza di Internet nelle case delle famiglie: ad averlo il 60,7%. Cresce anche l’accesso ai social network. Nelle università ci sono meno immatricolati ma più persone che arrivano alla laurea. Triplicato, poi, in 10 anni il numero degli stranieri in Italia. Da segnalare infine che la popolazione residente in Italia cresce grazie all'immigrazione. Alla fine del 2012 si contano oltre 59 milioni e 685 mila abitanti, 291.020 in più rispetto all'anno precedente. Questo incremento si deve all'aumento degli immigrati, che neutralizza l'effetto negativo del saldo naturale.







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