2013-12-18 12:32:43

Sud Sudan. Appello dei leader religiosi a fermare la violenza


“Qualsiasi cosa sia accaduta negli ultimi giorni a Juba, siamo molto preoccupati per le conseguenze”: lo scrivono i leader religiosi del Sud Sudan in un messaggio diffuso oggi mentre la situazione in città – teatro di scontri armati dalla notte di domenica – non è ancora tornata alla normalità. “C’è un problema politico all’interno dell’Splm, sottolineano i religiosi, che non andrebbe trasformato in uno scontro etnico. Purtroppo, sul terreno, questo sta già accadendo. Ma è una deriva che va fermata prima che sia troppo tardi”. I vescovi affermano che “la riconciliazione tra i leader politici è necessaria” e che “la violenza non è in alcun modo accettabile come mezzo per risolvere le controversie”. “Siamo preoccupati dall’insicurezza crescente. Oggi avrebbe dovuto essere un giorno come tanti altri e invece combattimenti, uccisione e saccheggi sono tuttora in corso. L’esercito dev’essere controllato. Chiediamo alle forze di sicurezza, che sono i nostri fratelli, i nostri figli e i nostri cari, di esercitare il massimo autocontrollo nel rispetto dei civili” prosegue il messaggio. “Esortiamo i civili a restare calmi e a rimanere in luoghi sicuri” insistono i prelati, appellandosi alle Nazioni Unite e alle ong sul posto “perché assicurino assistenza umanitaria agli sfollati”. “Quest’anno il Natale si preannuncia diverso da come ci aspettavamo” conclude il testo del messaggio, letto alla televisione nazionale e alla radio dall’arcivescovo di Juba Paulino Lukudu Loro a nome dei rappresentanti delle chiese sud sudanesi, che invita a “pregare per la pace, riconciliazione e guarigione del nostro giovane Paese”. (R.P.)







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