La Serbia più vicina all’integrazione con l’Unione Europea
La Serbia ha compiuto progressi impressionanti nella normalizzazione delle relazioni
con il Kossovo. E’ quanto ha dichiarato ai giornalisti il capo della diplomazia europea,
Catherine Ashton, presentando l'ultimo rapporto dettagliato sulla base del quale i
rappresentati europei, in ultima istanza il Consiglio del 19-20 dicembre, prenderanno
una decisione sulla prima conferenza intergovernativa, che segna di regola l'avvio
del negoziato di adesione all'Unione. In Serbia in questi giorni è stato, in visita
al contingente italiano, il ministro della Difesa italiano Mario Mauro. Fausta
Speranza lo ha intervistato:
R. – Il contingente
italiano è un contingente che qui ha ruolo strategico per il conseguimento degli obiettivi
della missione KFor che, lo ricordo a tutti, è una missione operativa da 14 anni,
con l’intento di impedire lo scontro tra la popolazione serba e la popolazione di
etnia albanese ma soprattutto di costruire nel tempo le istituzioni democratiche nel
Kosovo. Entrambi gli obiettivi sono stati largamente perseguiti e oggi ha senso continuare
la missione perché questa è una missione che è al centro dell’Europa e rende possibile
nel tempo che quel pezzo di Europa, che sono i Balcani del Sudovest, che ancora non
partecipano all’esperienza europea, possano ancorarsi a questa opportunità storica
dando vita, finalmente, ad un processo di integrazione che comprenda ciò che fino
a pochi anni fa era ancora sotto dittatura comunista.
D. – Possiamo dire che
i soldati italiani non sono soltanto lì per evitare conflitti ma sono lì per promuovere
qualche opera sociale, proprio per la popolazione?
R. – In realtà, l’operato
di KFor in questi anni è andato ben al di là, anche di attività di promozione umana,
perché la verità è che qui è cresciuto un tessuto economico-sociale che in gran parte
vive del fatto che avendo garantito la sicurezza, si è sviluppata poi una economia
locale. Detto questo, oggi gli obiettivi di KFor vanno politicamente verso la possibilità
di garantire a questo Paese di avere sempre più standard dell’Unione Europea e standard
Nato e quindi, in prospettiva, inserirsi in una condivisione del progetto europeo
che, marciando di pari passo con la riconciliazione con i serbi, consenta ad entrambi
di entrare in Europa.
D. – Da questo punto di vista, è cruciale questa settimana?
Si parla della prima Conferenza intergovernativa che segna di solito l’avvio del negoziato
di adesione all’Unione Europea: è così?
R. – L’Italia sta moltiplicando i propri
sforzi per assicurare sia al Kosovo da un lato, per l’accordo di associazione, sia
alla Serbia per il suo percorso di partnership, le condizioni più adeguate per poter
continuare il proprio cammino. Sono certo che ce la faremo; sono certo che gli altri
Paesi europei saranno comprensivi nei confronti delle ragioni che vengono portate
dai governanti di questi Paesi, e che tutto questo continuerà ad ulteriormente stabilizzare
quest’area.
D. – Stabilizzare quest’area, alle porte dell’Europa – è particolarmente
significativo …
R. – Nel cuore dell’Europa … Chi ha vissuto e chi è stato in
questi Paesi sa che quando sarà più chiara la prospettiva europea di questi Paesi,
noi avremo ulteriormente dato una mano al progetto europeo ad apparire come attrattivo
per il mondo intero.