Indignazione della Cei per Lampedusa. L'Onu chiede trasferimenti dall'isola
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) chiede al governo
italiano soluzioni urgenti per migliorare gli standard di accoglienza nel Centro di
Soccorso e Prima Accoglienza di Lampedusa per tutti coloro che, costretti alla fuga
da guerre e persecuzioni, giungono sul territorio italiano in cerca di protezione.
Alcune immagimi dei tg italiani hanno mostrato immigrati nudi e al freddo. Per l'Onu
è fondamentale rispettare la natura di soccorso, prima accoglienza e transito del
centro di Contrada Imbriacola. “Sono anni che chiediamo alle autorità italiane trasferimenti
rapidi da Lampedusa.” Ha dichiarato oggi Laurens Jolles, delegato dell’Unhcr per l’Italia
e il Sud Europa. “Il sovraffollamento che si verifica costantemente è insostenibile
e dà origine ad una situazione nella quale, nonostante gli sforzi degli operatori
umanitari, l’assistenza fornita è altamente al di sotto degli standard minimi". Anche
i lavori di ampliamento del Centro, che l’Unhcr chiede dal 2011 e che erano recentemente
cominciati, sono attualmente bloccati a causa della presenza troppo numerosa di ospiti.
''Profonda indignazione per il trattamento a cui sono sottoposti i migranti nel Centro
di prima accoglienza'' di Lampedusa e la richiesta ''che venga fatta chiarezza su
quello che i telespettatori hanno potuto vedere e che venga percorsa ogni strada per
affermare la verita' dei fatti''. A chiederlo e' l'arcivescovo di Agrigento, mons.
Francesco Montenegro, Presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni della
Cei e Presidente di Migrantes. AlessandroGuarasci ha sentito il direttore
della Migrantes, monsignor Giancarlo Perego:
R. - Anzitutto,
l'episodio in sé è veramente indicativo di come Lampedusa ancora una volta sia stata
abbandonata a se stessa, e come nonostante si ripetano continuamente ancora sbarchi,
non ci sia un'attenzione alle persone che arrivano e una tutela della dignità delle
persone: questi episodi ce lo dicono profondamente.
D. - Ma concretamente,
secondo lei, chi deve intervenire?
R. - Occorre una presenza maggiore da parte
degli organismi di tutela della dignità della persona: questo significa che non si
può semplicemente abbandonare ad un'azienda che gestisce alcuni servizi, la tutela
delle persone. E' un altro grido che si alza da Lampedusa nei confronti sia del governo
italiano sia dell'Europa, perché sempre di più ci sia un'attenzione non solo al Centro,
ma alla realtà di questa mobilità che quest'anno è tornata a fare arrivare a Lampedusa
oltre 40 mila persone.