2013-12-17 07:19:21

Germania. Oggi la fiducia del Bundestag alla grande coalizione


Ieri a Berlino Cristianodemocratici, cristianosociali e socialdemocratici hanno ufficialmente firmato l’accordo di coalizione, il nuovo governo può partire. A firmare l’accordo sono stati oltre al cancelliere Angela Merkel, il leader Spd, Sigmar Gabriel e il leader Csu, Horst Seehofer, più altri sei esponenti dei rispettivi partiti che diventano ora ministri nella grande coalizione. Giovanni Del Re:RealAudioMP3

La "grande coalizione sta per grandi compiti", ha detto Merkel subita prima della firma. Tre le priorità, ha detto: "solide finanze, sicurezza, e benessere sociale". L’Europa ha però un ruolo meno rilevante nel programma. Ieri comunque la cancelliera è stata accolta con applausi dal gruppo parlamentare degli ex nemici socialdemocratici. Questmattina incontro di Merkel con il presidente della Repubblica Joachim Gauck per la nomina e quindi il voto di fiducia al Bundestag, che può contare su 504 dei 631 voti complessivi. Il nuovo governo conta nove uomini e sei donne, per un totale di cinque ministri per la Cdu, tre per la Csu e sei per socialdemocratici. Tra i cristianodemocratici, oltre alla stessa Merkel, c’è la prima donna in assoluto alla guida della Difesa, Ursula von der Leyen. Al suo posto rimane invece il potente ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble. Presente per i socialdemocratici lo stesso leader Sigmar Gabriel, che sarà vicecancelliere e ministro dell’Economia e dell’Energia. Ci sarà per la prima volta una ministra figlia di immigrati, Aydan Oezoguz, per l’integrazione. E ritorna, dopo quattro anni, al ministero degli Esteri un altro big socialdemocratico, Frank Walter Steinmeier. Il quale accompagnerà la cancelliera domani a Parigi in visita dal presidente francese François Hollande.

Oggi la rielezione formale della Merkel a capo dell’esecutivo. Ma quale la ricaduta per l’Europa della nuova compagine di governo tedesca? Giancarlo La Vella lo ha chiesto ad Adriana Cerretelli, corrispondente a Bruxelles per il Sole 24 Ore:RealAudioMP3

R. - Purtroppo non ci saranno grandi ricadute per l’Europa, perché l’accordo di grande coalizione – almeno così come è stato concepito – prevede certamente ricadute positive sulla situazione economico sociale tedesca. Per esempio, prevede il salario minimo, quindi una cerca flessibilità nella gestione della politica economica, con sensibilità sociale che prima non era prevista; mentre, per quello che riguarda l’Europa il rigore previsto nella gestione della governance europea resterà. Non si parla naturalmente di eurobond, non si parla di esposizione in nessun modo di tipo solidaristico nell’unione bancaria - che dovrebbe decollare alla fine dell’anno prossimo – perché, che siano di destra o di sinistra, i tedeschi non vogliono rischiare nulla per le economie del Sud. Questo è il messaggio che viene da questo nuovo accordo di grande coalizione per l’Europa.

D. – Questo accordo indica comunque che la posizione della Merkel è politicamente più debole rispetto al passato?

R. – Sì e no. Nel senso che la Merkel comunque per la terza volta è stata rieletta alla Cancelleria, non ce l’ha fatta per un soffio ad avere la maggioranza assoluta; ha dovuto naturalmente allearsi con la Fpd ma la Fpd, per quello che riguarda la crescita e la gestione della politica europea, si dimostra perfettamente in linea con la Merkel. Quindi, la Merkel, sotto questo aspetto, non esce per nulla indebolita da questo accordo.







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