Cile. Mons. Ezzati alla neopresidente Bachelet: le proposte della Chiesa per il futuro
del Paese
Primo faccia a faccia lunedì scorso tra il Presidente della Conferenza episcopale
cilena, mons. Ricardo Ezzati Andrello, e la neo-eletta presidente del Cile Michelle
Bachelet. 15 minuti di colloquio in cui l’arcivescovo di Santiago del Cile ha illustrato
le proposte della Chiesa per il futuro del Paese. “La Chiesa cattolica – ha detto
il presule – non è un’istituzione politica, ma la politica e la Chiesa hanno gli stessi
destinatari, che sono gli uomini e le donne del Cile e quindi il popolo cileno ci
interessa e, come sempre, partendo dalla nostra identità, siamo pronti ad appoggiare
lo sviluppo integrale di tutte le persone”. Riferendosi in particolare ai controversi
temi dell’aborto e del matrimonio omosessuale affrontati durante la campagna elettorale,
mons. Ezzati ha affermato che le proposte della Chiesa “evidenziano che il rispetto
e la promozione della vita, riguarda molti altri problemi come il lavoro, l’alloggio,
l’educazione e il rispetto degli anziani, tra gli altri”. “Per la Chiesa – ha puntualizzato
- i temi valoriali non sono solamente due, ma sono strettamente legati a quei valori
che permettono il pieno sviluppo e realizzazione della vita umana”. Riferendosi al
basso flusso di votanti al ballottaggio di domenica, mons. Ezzati ha affermato di
rispettare la libertà di coloro che hanno scelto di non votare, aggiungendo però,
che “il bene comune, che è un diritto, è costruito con il contributo di tutti". Egli
ha quindi concluso con l’auspicio che "una vera e propria educazione civica, una concezione
alta della politica, la costruzione della polis, diventino un vero patrimonio per
tutti gli uomini e donne del Cile." In vista della tornata elettorale, a novembre
i vescovi del Cile avevano pubblicato un messaggio per esortare i cittadini cileni
ad esercitare con coscienza il proprio diritto di voto e i politici a contribuire
allo sviluppo sociale del Paese. Nel documento i presuli avevano richiamato l’attenzione
dei fedeli su tre punti: la difesa incondizionata della vita dal concepimento fino
alla morte naturale, quindi contro le aperture delle due candidate a una possibile
modifica dell’attuale legge sull’aborto; la tutela della famiglia fondata sul matrimonio
tra un uomo e una donna, contro l’ipotesi di legalizzare i matrimoni omosessuali,
alla quale si è detta favorevole la vincitrice. Infine, il messaggio richiamava l’attenzione
sul tema della giustizia sociale. “La società cilena - denunciava il messaggio - continua
a essere ferita da vergognosi divari che escludono migliaia di concittadini dalle
condizioni necessarie per il loro sviluppo integrale, una realtà che non riguarda
solo i settori più poveri e vulnerabili, ma anche la classe media”. (L.Z.)