In Mali continuano le operazioni dei militari francesi per fronteggiare la milizie
jihadiste del nord. Nelle ultime operazioni uccisi almeno 19 combattenti. E ieri un'autobomba
ha ucciso due peacekeeper senegalesi nella città di Kida. In questo difficile clima,
sempre ieri, il Paese è andato alle urne per il secondo turno delle elezioni legislative.
Elevato l’allarme sicurezza per delle consultazioni che hanno fatto registrare un
scarso tasso di partecipazione. Il servizio è di Giulio Albanese:00:00:49:94
Bassa
l’affluenza ieri in Mali, un dato politico per certi versi, fisiologico, anche se,
considerando la crisi che attanaglia il Paese, era auspicabile una maggiore partecipazione
da parte degli aventi diritto. Dato che al primo turno aveva votato solo il 38,5%
degli elettori, ieri è andata sicuramente peggio. Una cosa è certa: ieri, la maggioranza
dei 147 seggi del parlamento era ancora da assegnare. Al primo turno, infatti, erano
stati attribuiti solo 20 seggi. Comunque è chiaro che il Paese è diviso in due. E
la regione settentrionale dell’Azawad rappresenta un fattore di alta instabilità,
a meno che non vengano messe in cantiere politiche in grado di realizzare l’integrazione
a livello nazionale.