Filippine: superata l'emergenza. Salito a 6.000 il bilancio delle vittime
L’arcipelago si avvia a superare la fase delle stretta emergenza entro la fine dell’anno,
tuttavia conta delle vittime, gestione dei cadaveri e degli sfollati rappresentano
ancora seri ostacoli all’avvio della ricostruzione. Insieme ai costi, in prospettiva
crescenti. Anche nell’emergenza e per questo, oggi la sottosegretario Onu per gli
Affari umanitari ha lanciato un nuovo appello ai donatori. Valerie Amos ha chiarito
che il costo del Piano di risposta strategica al super-tifone Yolanda (nome dato nelle
Filippine a Haiyan) è salito di 2,5 volte rispetto alle sue stesse stime del 12 novembre,
passando da 301 milioni di dollari a 791, di cui solo il 30% finanziato finora). Intanto
- riferisce l'agenzia Misna - i dati più aggiornati diffusi dal Centro nazionale per
la riduzione e gestione dei rischi nell’emergenza, indicano in 6.033 i corpi finora
recuperati, con una media di una ventina al giorno. Deceduti che continuano ad aggiungersi
al già lungo elenco, sovente sommario per quanto riguarda l’identità. L’impegno di
recupero continuerà senza interruzione anche nel periodo natalizio. Il maggiore Rey
Balido, ha ribadito sabato al quotidiano filippino Inquirer di non poter fare una
valutazione sul numero delle vittime, ma solo che i ritrovamenti continuano e che
si tratta in maggioranza di annegati, travolti dalle onde alte fino a un metro e mezzo
alzate dal venti del super-tifone, impreviste dai meteorologi e dai servizi di prevenzione.
Saltata la stima di 2.500 uccisi dalla furia del tifone fatta dal presidente benigno
Aquino nei primi giorni dopo l’evento, si avvicina lentamente quella dei 10.000 stimati
dal responsabile della polizia della provincia di Leyte, per questo sanzionato. 1.779
i dispersi ufficiali, a fronte di una stima di 8000 basata su fonti locali. Un totale
di 101.646 persone sono ancora ospitate in 383 centri di evacuazione, oltre a 3,8
milioni di senzatetto a cui viene fornita una qualche forma di assistenza esterna
su complessivi 16 milioni di abitanti delle aree centrali dell’arcipelago, in 44 provincie,
colpiti dalla furia di Haiyan. Crescono anche i costi prevedibili della riabilitazione
di una vasta area delle Filippine, che includeva aree agricole di vitale importanza.
Sono 100.000 i pescatori rimasti senza possibilità di lavoro e quanto da loro prodotto
prima e ora perduto rappresenta un duro colpo all’occupazione locale e all’economia
del Paese. Gravi danni economici a cui vanno aggiunti i costi delle infrastrutture
e quelli di quasi di un milione di abitazioni perdute. Sabato, da Tokyo dove si trovava
per l’incontro di celebrazione dei 40 anni di rapporti tra Giappone e Asean (Associazione
delle Nazioni del Sud-Est asiatico), il presidente ha stimato in 3,8 miliardi di dollari
l’impegno considerato necessario a riportare la situazione a un livello almeno di
poco migliore di quella precedente il tifone. (R.P.)