"Compassione per l'uomo, speranza fondata su Dio". Tornielli racconta l'incontro con
il Papa
"Rimango sempre
colpito dalla sua capacità di presentare l'essenziale della fede in una maniera così
profonda ma al contempo riuscendo a toccare l'animo anche dei lontani, di chi non
è credente".All'indomani dalla pubblicazione dell'intervista
a Papa Francesco sul quotidiano La Stampa, l'autore, il vaticanista Andrea
Tornielli, rilegge con noi lo straordinario colloquio con il Vescovo di
Roma."Credo che il suo carisma stia proprio in quest'umanità capace di toccare
il cuore". "Ho volutamente evitato - confida Tornielli - di rivolgergli domande sul
suo successo mediatico, sulla copertina che il 'Time' gli ha dedicato, perché credo
che davvero interessante sia ciò che lui dice e come lo dice". "In Francesco c'è una
compassione per l'umanità e una capacità fortissima di guardare alle ferite dell'uomo",
spiega Tornielli. "L'unico momento in cui si è fatto serio e ha congiunto le mani
è stato quando gli ho fatto una domanda sul dolore dei bambini innocenti. Si vede
che ne ha incontrati tanti anche lontano dalle telecamere". "Al tempo stesso, anche
nell'incapacità di dare un senso a questo dolore, c'è in lui questa grande speranza
che nasce proprio dall'avvenimento del Natale, di un Dio che annulla tutte le distanze
per farsi vicino a noi". A proposito della polemica suscitata negli Stati Uniti
dall'affermazione di Papa Francesco "ho conosciuto tanti marxisti buoni" Tornielli
racconta di essere rimasto colpito e sorpreso dalla risposta del Papa riguardo alle
critiche ricevute per alcuni passaggi dell'Evangelii Gaudium. "Anche in questa piccola
risposta c'è tutto Bergoglio. La riaffermazione che il marxismo è un'ideologia sbagliata
ma la certezza che in ciascuno si può trovare del bene. Per questo non si è sentito
offeso a essere stato definito marxista". "Mi ha colpito molto come ha parlato
dell'amicizia con i fratelli ortodossi incontrati a Santa Marta in un clima di fraternità
e la sottolineatura dell'ecumensimo del sangue. Il sangue mescolato di cattolici,
anglicani e luterani, nelle terre di martirio, dovrebbe essere un punto di partenza".
Sul tema delle donne cardinale e sulla possibile comunione per i divorziati- risposati,
nell'intervista a Tornielli, il Papa sembra frenare per impedire pericolose fughe
in avanti. Ma Tornielli precisa: "Sono due questioni molto diverse. Quella delle donne
cardinale è una boutade che non si sa bene da dove sia uscita, ma che è lontana anni
luce dalla sua concezione della Chiesa. Francesco vule una Chiesa meno clericalizzata
e laici meno clericali e non viceversa". "Altra cosa è il tema della comunione ai
divorziati-risposati. E' una questione che è solo uno dei temi di un'agenda di un
Concistoro e di due Sinodi. In questo caso la risposta del Papa non mi è sembrata
chiudesse a questa possibilità, ma dice che la Chiesa che lui desidera è una Chiesa
sinodale che affronti questi temi senza tabù". "Mi ha colpito infine - chiude Tornielli
- la sua convinzione che la riforma della Curia, da lui avviata, debba essere preceduta
da una riforma dei cuori. E quest'ultima il Papa l'ha già avviata con le sue prediche
e con il modo con cui fa il pastore". (a cura di Fabio Colagrande)