2013-12-12 12:26:09

Senegal: il card. Sarr e leader musulmani ribadiscono la volontà di collaborare per il bene del Paese


“L’obiettivo e il desiderio di noi tutti è di costruire la Nazione e di educare i suoi figli al rispetto reciproco per il bene di tutti e la pace nel nostro Paese. La concertazione è un’arma invincibile e chi vi ricorre ha buone probabilità di avere successo”. E’ quanto ha affermato il card. Théodore Adrien Sarr, arcivescovo di Dakar, ricevendo martedì nella sua residenza una delegazione del Consiglio Superiore Islamico. Una visita che si inserisce nel quadro delle ormai regolari consultazioni tra leader religiosi e politici senegalesi. Durante il colloquio, riporta l’agenzia di stampa Pressafrik, il presidente del Consiglio Superiore islamico Ahmed Iyane Thiam ha sottolineato che uno dei principali obiettivi della sua organizzazione è di rafforzare il dialogo islamo-cristiano, promuovendo una maggiore conoscenza e rispetto reciproco e l’istituzione di tavolo di concertazione tra i responsabili musulmani e cristiani. Il rafforzamento di questo dialogo “richiede l’impegno e il contributo di tutti i leader religiosi cristiani e musulmani”, ha detto il leader musulmano che ha anche annunciato che il Consiglio ha deciso di nominare il card. Sarr suo Presidente onorifico “per le sue virtù morali ed umane che meritano il rispetto di ogni persona di buona volontà e di tutti i figli del Senegal compresi i musulmani”. L’arcivescovo di Dakar, da parte sua, ha ringraziato i membri del Consiglio per il loro gesto, esprimendo il suo apprezzamento per la sua volontà di operare per il dialogo, non solo tra le confraternite musulmane in Senegal, ma anche con le altre religioni e in particolare con i cristiani. Il card. Sarr ha quindi salutato positivamente l’istituzione di un tavolo di concertazione: “È mio dovere pregare perché questi nobili obiettivi fissati dal Consiglio siano raggiunti. Simili tavoli di concertazione non possono che essere benefici per il nostro Paese e la nostra regione”. Il Senegal è quasi al 90% musulmano, mentre i cattolici rappresentano una piccola minoranza concentrata soprattutto nel sud del Paese. In generale, ci sono buoni rapporti tra le diverse comunità religiose, che collaborano con molte iniziative congiunte, sia in campo sociale che politico. Lo Stato garantisce inoltre un buon livello di libertà confessionale, anche in pubblico. (A cura di Lisa Zengarini)







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