Senegal: il card. Sarr e leader musulmani ribadiscono la volontà di collaborare per
il bene del Paese
“L’obiettivo e il desiderio di noi tutti è di costruire la Nazione e di educare i
suoi figli al rispetto reciproco per il bene di tutti e la pace nel nostro Paese.
La concertazione è un’arma invincibile e chi vi ricorre ha buone probabilità di avere
successo”. E’ quanto ha affermato il card. Théodore Adrien Sarr, arcivescovo di Dakar,
ricevendo martedì nella sua residenza una delegazione del Consiglio Superiore Islamico.
Una visita che si inserisce nel quadro delle ormai regolari consultazioni tra leader
religiosi e politici senegalesi. Durante il colloquio, riporta l’agenzia di stampa
Pressafrik, il presidente del Consiglio Superiore islamico Ahmed Iyane Thiam ha sottolineato
che uno dei principali obiettivi della sua organizzazione è di rafforzare il dialogo
islamo-cristiano, promuovendo una maggiore conoscenza e rispetto reciproco e l’istituzione
di tavolo di concertazione tra i responsabili musulmani e cristiani. Il rafforzamento
di questo dialogo “richiede l’impegno e il contributo di tutti i leader religiosi
cristiani e musulmani”, ha detto il leader musulmano che ha anche annunciato che il
Consiglio ha deciso di nominare il card. Sarr suo Presidente onorifico “per le sue
virtù morali ed umane che meritano il rispetto di ogni persona di buona volontà e
di tutti i figli del Senegal compresi i musulmani”. L’arcivescovo di Dakar, da parte
sua, ha ringraziato i membri del Consiglio per il loro gesto, esprimendo il suo apprezzamento
per la sua volontà di operare per il dialogo, non solo tra le confraternite musulmane
in Senegal, ma anche con le altre religioni e in particolare con i cristiani. Il card.
Sarr ha quindi salutato positivamente l’istituzione di un tavolo di concertazione:
“È mio dovere pregare perché questi nobili obiettivi fissati dal Consiglio siano raggiunti.
Simili tavoli di concertazione non possono che essere benefici per il nostro Paese
e la nostra regione”. Il Senegal è quasi al 90% musulmano, mentre i cattolici rappresentano
una piccola minoranza concentrata soprattutto nel sud del Paese. In generale, ci sono
buoni rapporti tra le diverse comunità religiose, che collaborano con molte iniziative
congiunte, sia in campo sociale che politico. Lo Stato garantisce inoltre un buon
livello di libertà confessionale, anche in pubblico. (A cura di Lisa Zengarini)