Francesco nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace: Senza fraternità è "impossibile
la costruzione di una società giusta, di una pace solida e duratura"
Fraternità, fondamento
e via per la pace è il titolo del Messaggio del Santo Padre per la 47ma
Giornata Mondiale della Pace del 1° gennaio 2014."Siamo davanti ad
una meraviglia", commenta ai nostri microfoni Sergio Paronetto, vice presidente nazionale
di Pax Christi. "Con questo testo il Papa ci invita a una mobilitazione globale per
il sogno di felicità che Dio ha su di noi. Si riafferma che la pace è un bene
quotidiano, primario, universale, che tocca tutti gli ambiti della vita personale,
famigliare, civile, economica, politica, culturale, pedagogica, ecclesiale, teologica.
Qui non si parla solo della pace come dottrina - precisa Paronetto - o come semplice
auspicio ed esortazione; qui c'è la pace come bene primario da promuovere. Francesco
sa unire la profezia e la politica, l’idealità e il realismo.Ci sono le parole
della fatica ma c'è anche la gioia, la lotta ma anche la festa, l'azione ma anche
la contemplazione, il tormento ma anche la bellezza, la pace come valore ma anche
come sapore". Il panorama che il Papa ci offre è tragico: non solo guerre, ma
'guerre meno visibili' come la tratta degli esseri umani, la droga, la devastazione
delle risorse naturali, i traffici illeciti di denaro, gli abusi contro i minori,
le schiavitù di ogni genere, le tragedie dei migranti. "C’è un lavoro immenso da
fare, insieme, trasformando il dolore in mutamento. Parlare di pace e di fraternità
non vuole dire nascondere gli scandali, le contraddizioni e le vergogne del mondo
contemporaneo. 'La crisi odierna infatti - afferma il Papa - può essere un'occasione
propizia per recuperare le virtù della prudenza, della temperanza, della giustizia
e della fortezza'". "La pace comincia in famiglia ma il Papa ci invita anche
a vivere il mondo come luogo familiare", commenta Mons. Matteo Zuppi, vescovo ausiliare
di Roma, legato alla Comunità di S. Egidio. "Quando mette in guardia dal rischio
della globalizzazione dell’indifferenza, ribadisce che ogni violenza è contro un fratello,
che non c’è una pace senza una fraternità, proprio perché essa è indivisa. Il messaggio
di Francesco ci apre ad una grande visione - aggiunge il presule, che ha conosciuto
personalmente Nelson Mandela e con lui ha lavorato nel processo di riconciliazione
in Burundi - la stessa che ha animato il leader sudafricano appena scomparso".
E' un messaggio che ci invita ad essere custodi l’uno dell’altro e che mi fa capire
in questo modo quanto io non posso vivere senza l’incontro con la periferia del mondo".
(a cura di Antonella Palermo)