Oggi a Johannesburg l’omaggio dei grandi del mondo a Nelson Mandela
Sono circa 80 i capi di Stato e di governo attesi a Johannesburg per l’omaggio a Nelson
Mandela. File si registrano all’ingresso dello stadio di Soweto dove si terrà la cerimonia
alla quale prenderanno parte 80mila persone. Sul palco a parlare di Madiba ci sarà
tra gli altri il presidente americano Obama come quello cubano Castro. Da domani il
feretro sarà portato per le strade di Pretoria, domenica i funerali e la sepoltura
a Qunu, villaggio natale di Mandela. Giulio Albanese:
Quella di oggi
sarà una delle più imponenti commemorazioni della storia. La giornata in onore di
Nelson Mandela si svolgerà a Johannesburg, allo stadio di Soweto, proprio quello che
ospitò la finale dei Mondiali 2010. Domenica avranno luogo le esequie vere e proprie
a Qunu, il villaggio natale di Madiba. Alla celebrazione odierna a Johannesburg prenderanno
parte capi di stato e di governo dei 5 continenti: sarà sicuramente in prima fila
Obama, con la moglie Michelle, insieme probabilmente ai suoi predecessori Bill Clinton
e George W. Bush. Non mancherà il segretario dell’Onu Ban Ki-Moon e nutrita pure sarà
la delegazione italiana, con Enrico Letta e il presidente della Camera Laura Boldrini.
Grande assente invece il Dalai Lama, a cui in passato il Sudafrica aveva già negato
il visto per non avere screzi diplomatici nell’ambito dei Brics con il governo di
Pechino. Ieri pomeriggio, invece, è strato reso un tributo a Mandela dal Parlamento
sudafricano riunito a Città del Capo che, in una seduta straordinaria, ha ricordato
il “padre della patria” che ha negoziato la fine dell’apartheid, evitando la guerra
civile. Due enormi striscioni erano visibili sulla facciata del Parlamento con la
scritta “Grazie Madiba”, in inglese e zulu. Per un ricordo personale di Nelson
Mandela, Davide Maggiore ha raggiunto telefonicamente in Sudafrica Mac Maharaj,
oggi portavoce della presidenza, che con il defunto premio Nobel fu recluso nella
prigione di Robben Island tra 1968 e 1976: R. – Well, there
are thousands countless examples, but taking one from prison: … Ci sono migliaia,
innumerevoli esempi, ma ne richiamo uno dal tempo della prigionia, quando l’ufficiale
incaricato di tutte le prigioni sudafricane, il generale Steyn, visitò il Paese. Era
una persona molto gentile; normalmente, veniva a Robben Island in abiti civili – un
vestito nero, camicia bianca, una cravatta decorosa e un cappello. Nei colloqui, quando
Mandela si lamentava delle nostre condizioni e dei trattamenti che ci venivano riservati,
ad un certo punto il generale si rivolse bruscamente a Mandela dicendogli: “Mandela,
lei deve ricordarsi che è un prigioniero: questo non è un hotel”. E noi ci siamo chiesto
come Mandela ne sarebbe venuto a capo. Ma lui si volto verso il generale Steyn e gli
disse: “Signor generale, è molto importante come lei ed io, sui diversi fronti di
questa lotta, ci trattiamo oggi, perché un giorno dovremo sedere allo stesso tavolo
e in quel momento, il modo in cui ci rapporteremo l’uno all’altro sarà determinato
da come ci trattiamo ora, oggi”.