2013-12-10 14:18:25

Il card. Sodano: "Emerga la storia dei martiri durante il comunismo in Europa dell'Est"


“La storia è maestra di vita. È quindi giusto contribuire a far conoscere alle nuove generazioni una pagina dolorosa nella vita dei popoli dell’Europa Orientale, privati dalla loro libertà religiosa e condannati a vivere oltre una cortina che impediva loro ogni contatto con gli altri fratelli del mondo intero”. Con queste parole il card. Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, ha plaudito l’iniziativa promossa ieri mattina a Roma dall’Ambasciata della Repubblica di Bulgaria presso la Santa Sede e dall’Ordine di Malta di organizzare un convegno sul tema “La Chiesa nell’Europa dell’Est durante il comunismo: tra i martiri e la resistenza silenziosa”. Storici, giornalisti e sacerdoti - riferisce l'agenzia Sir - si sono confrontati sulla lettura di una delle pagine più buie della storia recente della Chiesa in Europa: quella del periodo comunista, del tentativo da parte della politica ateista degli stati comunisti di controllare la Chiesa ortodossa, di infiltrare agenti tra le file del clero, di laicizzare le festività cristiane, di imporre riti civili sostituendoli ai sacramenti cristiani. Una pagina oscura attraversata però anche dalla eroica esperienza della resistenza silenziosa della Chiesa ortodossa bulgara e cattolica i cui protagonisti furono appunto il popolo cristiano rimasto “fedele a Dio” e divenuto oggi “una schiera di martiri”. A loro ha reso omaggio oggi il card. Sodano ricordando come, secondo alcuni studi, furono 40 milioni le vittime di Stalin: “Fra di loro v’erano certamente anche molti perseguitati a causa della loro fede al riguardo dell’Urss”. Nel suo intervento, il cardinale decano ha ricordato l’apporto dato da Giovanni Paolo II “alla libertà dei popoli europei”. “Molti fattori certamente hanno contribuito al traguardo storico del crollo del Muro di Berlino come la maturazione delle coscienze nei cittadini dell’est Europeo, la diffusione dei mezzi di comunicazione sociale, il processo unificante della Comunità europea e non da ultimo la insostenibilità dei sistemi sociali dell’Est che impoverivano quelle popolazioni“. Ma - ha aggiunto Sodano - “determinante fu anche l’opera del grande Pontefice Giovanni Paolo II come riconobbe l’ultimo presidente dell’Unione Sovietica Mikhail Gorbaciov”. Da qui l’augurio del cardinale perché “emerga la storia di quei martiri che non sono solo sacerdoti o monaci ma un popolo cristiano che ha sofferto e si continui ad approfondire tale pagine della storia recente, senza timore di dire la verità perché la verità non offende”. (R.P.)

Ultimo aggiornamento: 11 dicembre







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