2013-12-10 17:42:13

Commissione contro pedofilia: passo molto importante, ma che viene da lontano


P. Hans Zollner sj, preside dell'Istituto di Psicologia e responsabile del Centro per la
protezione dell’Infanzia della Pontificia Università Gregoriana
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"La decisione di Papa Francesco di costituire una specifica Commissione per la protezione dei minori e delle vittime degli abusi è di grande importanza per tutta la Chiesa. Innanzitutto perché è la prima decisione concreta che nasce dal 'Consiglio degli 8', il gruppo di cardinali costituito dal Papa per per aiutarlo nel governo della Chiesa e nella riforma della Curia. Da quanto ha annunciato il card. O'Malley, dando la notizia, i porporati erano molto convinti su questo punto e il Pontefice ha accolto la proposta con grande entusiasmo e decisione. Il fatto stesso che questa sia la prima decisione del "C8" dimostra che il Papa a la Chiesa universale prendano molto sul serio il tema della prevenzione degli abusi sui minori e degli abusi in genere. Ma è anche un segno molto forte all'interno e all'esterno della Chiesa. All'interno per tutti coloro che lavorano già da tempo nel campo della protezione degli abusi e per quelli che ancora non se ne occupano o non vogliono ammettere che sia necessario impegnarsi urgentemente in questocompito di cura delle vittime e di prevenzione. All'esterno è invece un segno forte per i media e per tutti coloro che si occupano di questo campo d'azione. E' il segno che la Chiesa è in prima linea nella lotta agli abusi".

"La Chiesa universale aveva già preso molto sul serio questo compito fin dall'anno 2000, quando l'allora cardinal Ratzinger, come prefetto della dottrina della fede, affidò alla Congregazione la responsabilità della giurisdizione penale dei casi di abusi commessi da membri del clero. E' quindi un interessamento che viene da lontano, confermato dal fatto che dal 2005, come Papa, Joseph Ratzinger, in ogni viaggio internazionale ha incontrato vittime di abusi e ha sostenuto e approvato documenti che hanno chiarito la legislazione interna della Chiesa nei confronti degli abusatori. Oggi queste norme sono tra le più severe legislazioni del mondo. Nel 2012 Benedetto XVI ci ha anche autorizzato a organizzare alla Gregoriana un grande simposio internazionale ed ecclesiale sulla prevenzione e la guarigione degli abusi. Quando nel gennaio scorso, poco prima della sua rinuncia, gli abbiamo consegnato gli atti del convegno, Ratzinger era molto interessato e ci ha incoraggiato e proseguire. Possiamo dire che durante il suo pontificato Benedetto XVI ha fatto tutto ciò che si poteva fare per appoggiare le varie esperienze in paesi come Brasile, Sudafrica e Filippine, dove la Chiesa cattolica è impegnata da tempo nella implementazione dei programmi di prevenzione di abuso".

"Nel giugno scorso Papa Francesco ci ha ricevuto e incoraggiato a proseguire il lavoro del Centro per la protezione dei minori della Gregoriana, realizzato in collaborazione con l'arcidiocesi di Monaco e Frisinga e l'università di Ulm. E' uno strumento che dovrebbe servire per sensibillizzare e informare su come gestire un abuso in atto, su come entrare in contatto con i minori vittime di abusi e punire gli abusatori".

"La lista dei compiti che avrà questa Commissione, così come espressa dal card. O'Malley, è molto estesa e impegnativa. Si tratta di attività che mirano a verificare se determinati obiettivi sono realmente raggiunti e superano di gran lunga le competenze e le attività di un centro come il nostro. Noi ci limitiamo a un compito di informazione e formazione, iniziale e continua. Sia la collaborazione con le autorità civili che la revisione delle linee guida elaborate dalle conferenze episcopali, dagli ordini religiosi - su richiesta della congregaione per la dottrina della fede - per combattere gli abusi, sono compiti molto impegnativi. Certamente servirà una struttura con compiti 'sussidiari', che possa supervisionare i processi in corso nei vari paesi, intervenendo soprattutto dove c'è una mancanza di risorse, raccomandando l'applicazione delle migliori pratiche utilizzate da altri paesi. Mi auguro, comunque, che potremmo collaborare con la Commissione". (Intervista a cura di Fabio Colagrande)











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