Presto Beati padre Vergara e il laico Isidoro, martiri in Birmania, e Madre Giovannina
Franchi
Tre Beati, una fondatrice religiosa e due martiri, e dieci nuovi Venerabili, cinque
donne e cinque uomini. I loro nomi sono contenuti nei Decreti promulgati ieri da Papa
Francesco, dopo l’udienza concessa stamattina al cardinale Angelo Amato, prefetto
della Congregazione delle Cause dei Santi. Il profilo dei nuovi Beati nel servizio
di Alessandro De Carolis:
L’assistenza
verso gli ammalati per Giovannina Franchi non poteva essere vissuta guardando l’orologio.
Né poteva esserci malattia tanto disgustosa nell’apparenza da negare il conforto delle
cure per chi ne era affetto. Sono sufficienti queste due convinzioni, diventate regola
nel suo Istituto, per capire chi fosse la prossima Beata della quale è stato riconosciuto
il miracolo che la porterà agli altari. Nativa di Como, dove nasce nel 1807, arriva
tardi a consacrarsi, 33 anni, dopo una prima parte della vita trascorsa in un educandato
e una breve esperienza di fidanzamento. Intorno alla metà dell’Ottocento si dedica
all’assistenza dei malati a domicilio finché nel 1853 fonda, con tre compagne, quella
che poi diventerà la Congregazione delle Suore Infermiere dell’Addolorata. La loro
predilezione va ai malati gravi e moribondi, perché più soli e più vicini all’incontro
con Dio. Dobbiamo mostrarci, scrive la Franchi, “coraggiose ed umili nel tempo stesso,
pazienti e cortesi nelle maniere, amanti del silenzio e della fatica, ben disposte
all’assistenza degli infermi ed a qualunque opera di carità senza eccezione di alcun
ufficio comeché faticoso e ributtante”. La loro opera rasenta l’eroismo quando Como
è impestata dal “vaiolo nero”, ritenuto da alcuni il colera. Giovannina Franchi ne
viene contagiata a morte, che la coglie all’alba del 23 febbraio 1872, a quasi 65
anni di età.
Storia di una morte eroica in nome di Cristo è anche quella che
racconta, nella prima metà del Novecento, la vita di Mario Vergara, sacerdote professo
del Pontificio Istituto per le Missioni Estere (Pime), e Isidoro Ngei Ko Lat, laico
e catechista. Padre Mario, napoletano di Frattamaggiore, ha 19 anni quando entra nel
Pime. A 24 viene inviato in Birmania nel distretto di Citaciò, che conta una trentina
di villaggi della tribù dei Sokù. Padre Mario è infaticabile e si procura ben presto
la stima di tutti sono solo come sacerdote, ma anche come educatore, medico, amministratore
e spesso anche giudice e arbitro. Quando l’Italia dichiara guerra all’Inghilterra,
nel 1940, i missionari del Protettorato britannico sulla Birmania vengono etichettati
come fascisti e inviati nei campi di concentramento inglesi in India. La prigionia
termina alla fine del ‘44 e un indebolito padre Mario torna alla sua missione, temendo
di essere ormai considerato inutile. Al contrario, gli viene data la possibilità di
fondare una nuova missione, che diventerà la parrocchia di Shadaw. I suoi sforzi apostolici
portano presto a ottimi risultati e ciò gli attira il risentimento dei protestanti
battisti. Quando nel ’48 la Birmania ottiene l’indipendenza, nel Paese esplode la
guerra civile. Le truppe ribelli, di religione battista, si macchiano di violenze
e soprusi contro i quali padre Mario si schiera coraggiosamente. Il 24 maggio 1950,
accompagnato dal suo catechista, Isidoro, padre Mario si reca a Shadaw per protestare
per un torto subito. Entrambi vengono però arrestati come spie del governo centrale
e uccisi a colpi di fucile all’alba del 25 maggio 1950. I loro corpi, rinchiusi in
sacchi, sono gettati nel fiume Salween e non più ritrovati.
Nei decreti promulgati
oggi da Papa Francesco si riconoscono le virtù eroiche di dieci Servi e Serve di Dio.
Si tratta di Maurizio Maria Matteo Garrigou, sacerdote, fondatore dell'Istituto di
Nostra Signora della Compassione; Clemente (al secolo: Vincenzo Fuhl), sacerdote professo
dell'Ordine di Sant'Agostino; Marcello della Vergine del Carmelo (al secolo: Boldizsár
Marton), sacerdote professo dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi; Romano Bottegal, sacerdote
professo dell'Ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza (Trappisti); Raffaele
Cordero Molina, Laico; nato a San Juan de Puerto Rico (Puerto Rico) il 24 ottobre
1790 ed ivi morto il 5 luglio 1868; Rosalia Cadron-Jetté (in religione: Madre della
Natività), fondatrice dell'Istituto delle Suore della Misericordia; Maria Rosa Teresa
Gay Tibau, fondatrice dell'Istituto delle Suore di San Giuseppe ora Religiose di San
Giuseppe di Gerona; Maria Oliva del Corpo Mistico (al secolo: Maria Oliva Bonaldo),
fondatrice dell'Istituto delle Figlie della Chiesa; Orsola Mezzini, religiosa professa
e superiora generale della Congregazione delle Suore della Piccola Missione per i
Sordomuti; Scolastica della Divina Provvidenza (al secolo: Orsola Maria Rivata), religiosa
professa e prima superiora generale delle Pie Discepole del Divin Maestro.