Italia: vittoria netta di Renzi a primarie Pd. Berlusconi grida al colpo di Stato
e chiede di tornare al voto
In Italia la scena politica si anima con la vittoria netta di Matteo Renzi alle primarie
del Partito democratico, che commenta: “abbiamo avuto questi voti per scardinare un
sistema”. Intanto l’ex leader del disciolto del Pdl, Silvio Berlusconi nella prima
kermesse della rinata Forza Italia grida al golpe. Il servizio di Roberta Gisotti:
Tre milioni
i votanti alle Primarie ieri del Pd: un trionfo per il 38enne sindaco di Firenze Matteo
Renzi, che ha conquistato quasi il 70 per cento delle preferenze. “Non abbiamo più
alibi” – ha commentato a caldo il neosegretario – “per cambiare legge elettorale”
in senso maggioritario, “tagliare costi della politica” con un piano da un miliardo
di euro ed assumere una posizione più combattiva dell’Italia verso l’Europa. Queste
le priorità del programma di Renzi che non avrà un vice e già stamane annuncerà la
nuova Segreteria del Pd con 12 nomi e quanto prima incontrerà il capo del Governo
Letta. Rassicuranti i commenti dei due candidati sconfitti alle Primarie: “Sarò leale”,
ha detto Cuperlo, “con questo gruppo dirigenti possiamo vincere”, ha aggiunto Civati.
E toni più che accesi da campagna elettorale ha avuto ieri Berlusconi dal palco dell’Auditorium
di via della Conciliazione a Roma, battezzando i club Forza Silvio, con discorso fiume
di un’ora e mezza, dove ha ripercorso vent’anni di politica italiana, costellati –
a suo dire – da quattro episodi bollati come colpi di Stato: il comportamento della
Magistratura negli anni di mani pulite tra il ‘92 e il ’93, l’avviso di garanzia
ricevuto nel ’94, durante il vertice del G8 a Napoli, l’ascesa del governo Monti,
e il voto sulla sua decadenza da senatore. Una lettura della storia intrecciata con
la sua vicende umane e politiche. Da qui l’appello ai suoi fan di “andare avanti perché
la democrazia e la libertà sarebbero ancora in pericolo” e la richiesta di tornare
quanto prima al voto, intercettando anche i voti degli astenuti e quelli del Movimento
5 Stelle.