Zimbabwe. I vescovi: disastrosa situazione nel Paese
Lo Zimbabwe è ancora più polarizzato di quanto non lo fosse prima delle elezioni presidenziali
di luglio, mentre i problemi politici e “le loro conseguenze su tutti gli aspetti
della vita dei suoi cittadini sono destinati non solo a peggiorare, ma anche ad ostacolare
il progresso e quindi la strada per la pace”. E’ quanto denunciano i vescovi del Paese
in una lettera pastorale diffusa in questi giorni e ripresa dal National Catholic
Reporter. Nel documento i presuli descrivono un quadro sconsolante dell’attuale situazione
socio-economica del Paese: dallo stato disastroso dei servizi pubblici e delle infrastrutture,
che “svilisce la dignità del popolo dello Zimbabwe e la sua speranza in un futuro
migliore”, a quello dell’economia. “Ciò di cui ha urgente bisogno lo Zimbabwe in questo
momento – sottolineano - è di una piattaforma politica per ripristinare servizi pubblici
efficienti: sanità, educazione, acqua, igiene, trasporti ed energia”. Il Paese – afferma
poi la lettera - deve inoltre normalizzare i rapporti con la comunità internazionale
(dopo dieci anni di sanzioni contro il regime di Mugabe ndr), e risollevare il suo
settore manifatturiero “oggi esanime”. Dopo la rielezione dell’ottantanovenne Presidente
Robert Mugabe, secondo i vescovi dello Zimbabwe, la polarizzazione è maggiore di quella
esistente sotto il tanto criticato Governo di unità nazionale, costituito dopo le
contestate elezioni del 2008 finite in un bagno di sangue. A dispetto di queste critiche,
affermano i presuli, “è innegabile che sotto quel governo qualche segno visibile di
progresso delle condizioni del nostro popolo c’era stato soprattutto per i più poveri”.
“Ciò che aveva reso possibile questo progresso – rilevano - era il fatto che i cittadini,
compresi i partiti politici, si erano messi a lavorare insieme per il bene comune”.
Di qui l’appello in particolare alla politica a collaborare per risollevare le sorti
dello Zimbabwe, “una Nazione benedetta da abbondanti risorse naturali e da un popolo
resiliente e capace”. Una forte denuncia della povertà e dell’ingiustizia sociale
in Zimbabwe viene anche dai Gesuiti del Paese. Un articolo pubblicato sull’ultimo
numero sulla rivista locale “Jesuits and Friends” punta il dito contro quella che
definisce “l’oscena ricchezza” delle elite, mentre il 70 per cento della popolazione
vive in povertà, nonostante le grandi ricchezze del Paese. (L.Z.)