Alto commissario Onu per i rifugiati: Papa Francesco, una nuova speranza per il mondo
Una nuova speranza per tutto il mondo, in un momento difficile per tante persone:
così, António Manuel de Oliveira Guterres, Alto commissario delle Nazioni Unite
per i rifugiati, ha definito Papa Francesco, con il quale ha avuto un cordiale incontro
questo venerdì in Vaticano. Tracey McLure lo ha intervistato, chiedendogli
innanzitutto un suo commento sull’impegno della Chiesa cattolica sulla questione dei
migranti:
R. – I believe first of all... Penso, prima di tutto, che da sempre
la Chiesa cattolica sia stata assolutamente impeccabile nell’inserire in agenda la
necessità di rispettare i diritti dei rifugiati, i diritti dei migranti, la necessità
per la società di essere tollerante, di rispettare la diversità. Questa è stata una
linea costante della Chiesa. Ma penso che Papa Francesco abbia dato una nuova dimensione
a questo, perché non solo l’ha espresso in modo molto chiaro in varie occasioni -
ricordo la sua dichiarazione in occasione della Giornata mondiale dei migranti e dei
rifugiati e questo tema è stato sottolineato anche nell’Evangelii Gaudium del Santo
Padre - ma anche nella sua stessa presenza a Lampedusa, in un momento tragico, quando
così tante persone sono morte nel naufragio; nella sua visita ad uno dei centri per
rifugiati a Roma, il Centro Astalli del Jesuit Refugee Service. Quindi, c’è una testimonianza
personale: non c’è solo una dottrina, ma un impegno personale, una testimonianza personale.
E in un mondo dell’indifferenza, ma anche in un mondo irrispettoso verso i rifugiati
e i migranti, in un mondo dove la diversità non è molte volte apprezzata, in un mondo
in cui la xenofobia e il razzismo stanno crescendo, le persone hanno paura. E quando
le persone hanno paura è facile per i populisti e i demagoghi convincere le persone
che chi va incolpato sono gli stranieri, per la disoccupazione o per l’insicurezza,
anche se la causa ovviamente non sono i rifugiati. La voce e la testimonianza del
Papa hanno un’importanza enorme per aiutare coloro che lottano a favore della protezione
dei rifugiati, perché si continui nella nostra società ad essere in grado di sconfiggere
le voci del populismo, le voci dell’intolleranza, le voci della xenofobia, che purtroppo,
specialmente nel nostro continente europeo, hanno causato sempre più paure nel passato
recente.
D. – Papa Francesco, naturalmente, dalla sua elezione ha ricevuto
molti leader mondiali e ha incontrato anche molti leader di organizzazioni mondiali,
che hanno a che fare con i migranti e i rifugiati: lei con l’Unhcr, ma abbiamo visto
anche l’Organizzazione internazionale per le migrazioni ed anche l’Organizzazione
internazionale del lavoro. Perché le persone sono interessate a questo Papa? Cosa
sperate di vedere dalla Chiesa cattolica?
R. – First of all, as I said... Prima
di tutto, come ho detto, questo è qualcosa che è stato costante. Ho avuto l’opportunità
di essere qui con Papa Benedetto, per discutere esattamente le stesse questioni. E
di nuovo avevamo la stessa ferma posizione in favore della protezione dei rifugiati.
Nel passato è sempre stato così. Ovviamente noi cittadini del mondo vediamo Papa Francesco
come un nuovo simbolo di speranza per molti aspetti. Credo che, ovviamente, per la
Chiesa cattolica, rappresenti un’enorme boccata di aria fresca, che sta facendo sentire
le persone anche fortemente coinvolte. Ma, per il mondo in generale, ha un’enorme
influenza in un momento in cui vediamo che i conflitti si stanno moltiplicando, la
comunità internazionale ha perso gran parte della sua capacità di prevenire i conflitti
e risolvere i conflitti. Vediamo come il mondo sia incapace di affrontare alcune delle
sfide chiave del nostro tempo: si guardi al cambiamento climatico, per esempio. Assistiamo
ad una globale mancanza di leadership. Quindi vedere questo tipo di coinvolgimento,
di impegno, e anche questa guida profondamente umana nella Chiesa cattolica, credo
sia un fantastico esempio per il mondo. E’ naturale, dunque, che tutti sentano questa
enorme forza, energia che viene dal Papa. Tutti, sono sicuro, vorrebbero essere con
lui per entrare in contatto con questa energia e questo impegno, perché tutti abbiamo
bisogno di questo nei momenti difficili che stiamo affrontando.