Medvedev con l’Ucraina per la mancata firma dell’accordo Ue. Rinviato il processo
Timoshenko
“La decisione deve essere presa solo dall’Ucraina, è una loro prerogativa”. Così il
premier russo, Dmitri Medvedev, ha commentato la mancata firma da parte di Kiev all’accordo
che l’avrebbe avvicinata a Bruxelles, nel tentativo di mettere a tacere le voci circolate
secondo cui ci sarebbe Mosca dietro tale decisione. “Kiev non ha firmato perché non
è pronta e lo ha fatto in conformità con la Costituzione, senza alcuna violazione",
ha detto, precisando: "Certo, la Russia non è indifferente a quello che succede: l’Ucraina
è per noi un partner commerciale importante”. In un’intervista in diretta tv, Medvedev
ha poi puntato il dito contro i politici stranieri che hanno preso parte, in questi
giorni, alle proteste di piazza in corso nel Paese. Inoltre, i deputati dell’opposizione
hanno bloccato il parlamento prima dell’inizio dei lavori chiedendo “la fine delle
persecuzioni politiche” e l’arresto degli agenti che la notte tra il 29 e il 30 novembre
scorsi hanno fatto sgomberare piazza Maidan a colpi di manganello. Infine, il tribunale
di Kharkiv ha rinviato al 27 dicembre prossimo il processo che vede imputata la leader
d’opposizione in carcere Iulia Timoshenko, accusata di malversazione ed evasione fiscale
per fatti che risalgono agli anni Novanta. L’ex premier, da un anno e mezzo ricoverata
in ospedale, nel 2011 è stata condannata a sette anni per abuso di potere in un controverso
processo che Usa e Ue ritengono di matrice politica: secondo l’accusa, nel 2009 avrebbe
siglato un accordo con Mosca per forniture di gas a un prezzo sconveniente per Kiev.
(R.B.)